Usa. Trump vuole stracciare l’accordo sul nucleare iraniano. Ma i”5+1” prendono le distanze

di Guido Keller –

Donald Trump non intende proseguire nell’accordo sul nucleare iraniano, ed anzi, ha fatto sapere di voler chiedere al Congresso nuove e più dure sanzioni nei confronti di Teheran per il programma di sviluppo dei missili balistici, di cui uno sperimentato lo scorso 23 settembre.
Per il presidente Usa “L’Iran è sotto il controllo di un regime fanatico. Questo regime radicale ha distrutto la ricchezza della nazione, ha portato il caos. Per questo farò i passi necessari per evitare che l’Iran possa disporre dell’arma nucleare”, e “L’accordo sul nucleare iraniano del 2015, voluto da Obama, altro non è che un piano strategico degli iraniani per uscire dalla stretta delle sanzioni. La possibilità di uscire dall’isolamento vuol dire per l’Iran avere soldi da investire nel finanziamento del terrorismo. Mentre si accelerava sull’acquisizione dell’arma nucleare. A cosa è servito quell’accordo se ha fermato la macchina del nucleare iraniano solo temporaneamente?”.
Trump ha invitato gli altri attori dell’accordo, cioè Cina, Russia, Germania, Francia e Gran Bretagna, a seguirlo nella strategia di chiusura, ma da un lato l’Aia ha potuto certificare per ben otto volte che l’Iran ha rispetto totalmente quanto stabilito, dall’altro il programma dei missili balistici non rientra nell’accordo sul nucleare iraniano.
Ma se il presidente Usa contava di comandare a bacchetta gli altri membri del “5+1” e l’Unione Europea, ha fatto male i conti.
La Pesc Federica Mogherini ha commentato che “Non possiamo permetterci di mettere fine a un accordo che sta dando risultati”, un’intesa che “non può essere rotta da un solo Paese, perché non è un accordo bilaterale ma internazionale, avallato da una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump non ha il diritto di rescinderlo”.
Per la Russia è intervenuto il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, il quale sa dove occupare i buchi che l’amministrazione Trump lascia vuoti: Lavrov si è sentito al telefono con il collega iraniano Javad Zarif per fargli sapere che la Russia resta pienamente impegnata per l’accordo.
Il presidente francese Manuel Macron, la cancelliera tedesca Angela Merkel e la premier britannica Theresa May hanno emesso una nota congiunta con la quale “hanno preso atto” della decisione di Trump, ma i loro paesi “restano impegnati” nel rispettare l’accordo” nel “comune interesse nazionale”. In serata si è poi appreso che Macron ha accettato l’invito del presidente iraniano Hassan Rohani a recarsi in visita a Teheran.
Per l’altra parte, l’Iran, il presidente Hassan Rohani ha detto che quanto stabilito nel 2015 rappresenta per noi “un accordo multilaterale e internazionale e lo rispettiamo nella cornice del nostro interesse nazionale. Abbiamo cooperato con l’Aiea e continueremo a farlo”. Tuttavia se “l’altra parte non rispettasse i propri impegni si sappia che l’Iran non esiterà a rispondere”. Ha poi aggiunto che “Continueremo a rafforzare le nostre capacità di difesa. Le nostre armi e i nostri missili sono per la nostra difesa. Siamo sempre stati determinati nella nostra difesa e lo saremo ancora di più, da qui in avanti”.
L’unico ad applaudire a Trump, neanche a dirlo, è stato il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Ma questa era cosa scontata.