Usa. Un giudice blocca l’espulsione voluta da Trump di 260mila salvadoregni

di C. Alessandro Mauceri –

Negli Stati Uniti d’America sembrano non avere fine le polemiche (e le lotte interne ) sul problema dei migranti. Con una sentenza di 49 pagine il giudice distrettuale di San Francisco, William Alsup, ha accolto la richiesta di fermare l’ordine del presidente Donald Trump almeno fino a quando non saranno risolte le cause già avviate.
La bocciatura (l’ennesima) della decisione dell’attuale presidente, rimanda d’ufficio alla legge approvata durante la presidenza Obama che prevedeva il cosiddetto programma Dreamers (“sognatori”) comunemente detto Daca, inserito nello Stato di Protezione Temporanea (TPS) e introdotto durante la presidenza Bush, nel 1990. La misura riguardava non meno di 263mila cittadini, per la maggior parte provenienti da El Salvador, ma anche dal Guatemala e dall’Honduras, dopo il terremoto del 2001, con epicentro a San Miguel, che aveva provocato oltre mille morti (944 vittime il primo giorno e altri 585 nei giorni successivi a causa delle frane che si erano verificate nelle zone colpite) e oltre 5mila feriti.
Visti i danni insostenibili per i paesi centroamericani, venne adottato un programma, il TPS (inserito nell’Immigration Act), che consentiva agli immigrati provenienti da paesi colpiti da questo disastro naturale di rimanere negli Stati Uniti e lavorare legalmente.
La decisione del presidente Trump di porre fine al TPS sarebbe giustificata, come risulterebbe da una dichiarazione del Dipartimento di Sicurezza a firma del segretario Kirstjen Nielsen, dal fatto che sono mutate le condizioni che rendevano El Salvador un luogo pericoloso. Molti di quelli che erano stati colpiti dal sisma, infatti, ne avrebbero approfittato per fuggire non solo dai disastri naturali, ma alla situazione socio-economica terribile che per decenni i governi che si sono succeduti non sono riesciti a migliorare. Ma la vicenda sarebbe principalmente legata a controversie politiche. Nonostante i primi incontri tra i due schieramenti al Congresso americano, svoltisi dopo la sentenza del giudice, pare siano stati pacifici, resta una questione da dirimere: la volontà del presidente Trump di legare a tutti i costi il programma di rimpatrio al muro con il Messico, al quale i democratici si oppongono. “Il nostro Paese ha bisogno della sicurezza del muro alla frontiera meridionale e ciò deve essere parte di ogni approvazione del Daca”, ha scritto Trump su Twitter. Salvo poi, nell’incontro con i delegati di entrambi i gruppi del Congresso, chiedere un “bill of love”, un impegno d’amore per risolvere i problemi dei ”poveri” centroamericani che vivono negli Usa.
La volontà del presidente americano era stata definita da Kevin Appleby del Centro per lo studio delle migrazioni di New York “particolarmente dannosa, non solo sradicherà famiglie e bambini che vivono qui da anni, ma destabilizzerà ulteriormente un paese già violento. È incredibilmente miope e mina il nostro interesse per un’America centrale stabile”.
Le persone interessate da questa misura sarebbero circa 260mila, ma, se si contano quelli provenienti anche dai paesi limitrofi, la decisione di abrogare il TPS potrebbe riguardare circa 375mila persone, di cui circa 197mila bambini nati su suolo americano ma i cui genitori perderebbero il diritto di rimanere su suolo americano. per cui molte famiglie hanno deciso di chiedere la cittadinanza canadese.
Numerose le proteste di esponenti di vari associazioni ma anche di liberi cittadini che hanno manifestato davanti alla Casa Bianca contro la decisione dei Trump di rimandare a casa centinaia di migliaia di persone. Dal canto suo, il governo salvadoregno, che in un comunicato ufficiale aveva ringraziato quello americano per la proroga di 18 mesi del permesso di permanenza dei propri concittadini (il termine per lasciare gli Stati Uniti – o restare ma come immigrati illegali non autorizzati – era stato fissato nel 9 settembre 2019), ha presentato un invito ufficiale al Congresso statunitense a cercare di trovare una soluzione congiunta al problema. Una soluzione che sia, però, un’alternativa al rimpatrio. https://movimientomigrantemesoamericano.org/2018/01/08/comunicado-del-gobierno-de-el-salvador-sobre-cancelacion-del-tps-a-migrantes-salvadorenos-en-eeuu/
Dopo la decisione del tribunale, l’amministrazione sarà tenuta a ripristinare il programma di azione differita per l’infanzia. Un barlume di speranza per i dreamers negli Usa che sognano, un giorno, di diventare cittadini americani.