Venezia. Sgominata cellula dell’Isis: volevano colpire il Ponte di Rialto

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Volevano colpire a Venezia i tre terroristi kosovari arrestati dalle forze dell’ordine questa notte nella loro abitazione situata nei pressi del teatro La Fenice.
Gli inquirenti li sorvegliavano da mesi, erano entrati nelle loro comunicazioni informatiche e telefoniche, ed oggi, dopo che erano stati intercettati ad affermare, dopo l’attentato Westminster del 22 marzo, che “dobbiamo fare qualcosa di simile anche a Venezia”, “Con Venezia guadagni subito il paradiso per quanti miscredenti ci sono qua, mettere una bomba a Rialto”, è scattata l’operazione di politzia.
Il ponte monumentale è costantemente affollato di turisti: oltre al danno patrimoniale, sarebbe certamente stata una strage.
Il procuratore Adelchi d’Ippolito ha spiegato in conferenza stampa che “Abbiamo controllato ogni loro rapporto, ogni loro contatto con il mondo esterno e siamo riusciti anche ad inserirci e controllare il loro mondo telematico e tutto quello che riuscivano a comunicarsi e ad indottrinarsi”, per cui nella notte, su disposizione del gip Alberto Scaramuzza, sono scattate le manette ai polsi dei tre kosovari, i quali, da quanto è appurato, contavano anche di recarsi in Siria per unirsi alle fila dell’Isis.
Da Internet avevano scaricato manuali di addestramento e di lotta corpo a corpo, compreso anche le tecniche dell’uso di coltelli.