Venezuela. Elezioni: Gruppo Lima e Spagna richiamano gli ambasciatori

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A seguito delle elezioni che hanno riconfermato alla presidenza Nicolas Maduro, disertate dalle opposizioni e giudicate farlocche da numerosi paesi e organizzazioni internazionali, è scoppiata la guerra diplomatica che ha visto i 14 paesi del “Grupo de Lima” richiamare i propri ambasciatori, con la consueta dicitura ufficiale “per consultazioni”.
D’altro canto i governi di Argentina, Brasile, Canada, Colombia, Costa Rica, Guatemala, Guyana, Honduras, Messico, Panama, Paraguay, Perù e Santa Lucia avevano preannunciato l’intenzione di non riconoscere i risultati della tornata elettorale, indetta dalla Costituente (alla quale partecipano praticamente solo fedelissimi di Maduro) dopo che il presidente ha esautorato nel 2016 il Parlamento democraticamente eletto.
Ai paesi sopra citati si è aggiunta anche la Spagna, per la quale il premier Mariano Rajoy ha comunicato via Twitter che in Venezuela “non sono stati rispettati i gli standard di democraticità e trasparenza”. Rajoy a tal proposito chiederà il coinvolgimento dell’Unione Europea.
Dagli Usa il senatore Marco Rubio ha affermato che “La dittatura di Nicolás Maduro ha svolto, com’era prevedibile, elezioni illegittime” e che “Maduro sostiene di avere ricevuto più voti del numero totale di persone che hanno votato realmente. Domani, la comunità internazionale e gli Stati Uniti risponderanno”.
Intanto il paese continua ad avvitarsi sulla crisi economica nonostante l’aumento del prezzo del greggio, con l’inflazione che ha ormai raggiunto il 14mila per cento.