Venezuela. Il cubano Castro si schiera con Maduro

di Enrico Oliari

In controtendenza rispetto agli altri paesi latinoamericani, il presidente cubano Raul Castro ha fatto avere al collega venezuelano Nicolas Maduro la “solidarietà militante di tutti i cubani: “Con giubilo rivoluzionario ho appreso i risultati delle elezioni e l’insediamento dell’Assembla Costituente”, ha scritto Castro nella missiva, osservando che il percorso intrapreso da Maduro “rende il Venezuela un simbolo del nostro continente”.
Già il presidente della Colombia Juan Manuel Santos aveva affermato che “L’idea dell’Assemblea Costituente dovrebbe essere abbandonata per ottenere una soluzione coordinata, rapida e pacifica in Venezuela. Lo chiede tutto il mondo”, ma due giorni fa sono stati i leader di 13 paesi dell’America Latina (Argentina, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Costarica, Guatemala, Honduras, Giamaica, Messico, Panama, Paraguay e Perù) a sottoscrivere a Lima un documento in cui è stata denunciata “l’interruzione dell’ordine democratico” in Venezuela e dichiarata “illegittima” l’Assemblea costituzionale promossa dal governo di Nicolas Maduro.
Alla Costituente, presieduta dall’ultrà chavista ed ex ministro degli Esteri Delcy Rodriguez, si è arrivati poiché fin dalle elezioni del 2015 Maduro non gode più della maggioranza del parlamento, istituzione che ha tentato di esautorare accentrando su di sé i poteri attraverso una sentenza del Tribunale supremo, iniziativa poi annullata a seguito delle proteste internazionali. Con la riforma costituzionale Maduro conta quindi di aumentare i propri poteri e di continuare a governare.
Intanto nel paese continua forte la protesta e la repressione con scontri e violenze, tanto che sono oltre 120 le vittime, spesso giovani uccisi a sangue freddo dai ‘colectivos’, gruppi di paramilitari che fiancheggiano il presidente.
Ad essere contro Maduro non ci sono tuttavia solo le opposizioni, poiché la situazione economica nel paese è diventata esasperante, c’è ormai penuria di generi alimentari e di medicinali, il mercato nero ha prezzi inaccessibili e capita spesso che i negozi di generi alimentari e i mezzi che li riforniscano vengano presi d’assalto. La corrente elettrica è razionata da mesi, gli uffici pubblici funzionano a singhiozzo, mentre l’inflazione galoppa al 700%, ma secondo esperti del Fmi potrebbe arrivare entro la fine dell’anno al 1.600%. Con Maduro c’è l’esercito e il suo peso politico, che lo scorso 17 aprile ha fatto avere al presidente il proprio sostegno “incondizionato”.
La presa di posizione di oggi di Castro fa buon gioco al presidente Usa Donald Trump, il quale da un lato vorrebbe buttare all’aria quella “normalizzazione” delle relazioni con Cuba introdotta dal predecessore Barak Obama, dall’altro si ė detto intenzionato ad ampliare ulteriormente le sanzioni introdotte contro Caracas.