Notizie Geopolitiche –
Oscar Perez, l’agente della Brigata di azioni speciali (Bae) che lo scorso 28 giugno ha pilotato un elicottero dal quale sono partiti numerosi colpi e quattro granate prima sul ministero dell’Interno e Corte suprema, ha fatto sapere oggi di essere pronto a riprendere azioni volte rovesciare il presidente venezuelano Nicolas Maduro.
“Ancora una volta – ha affermato in un video diffuso in rete e ripreso dal quotidiano “El Carabobeno” – siamo qui a Caracas, pronti e disposti a continuare la nostra feroce lotta per la liberazione della nostra patria”, avvertendo che la prossima azione sarà portata a termine con “convinzione, pianificazione e impegno congiunto”.
Nonostante le ricerche, Perez non è mai stato individuato dalle forze dell’ordine.
Tra l’altro stamane un gruppo di sostenitori di Maduro ha fatto irruzione nell’aula del Parlamento, dove dall’inizio dell’anno il presidente venezuelano non ha più la maggioranza, sequestrando per 9 ore i deputati presenti. Negli scontri interni alla Camera 7 deputati sono rimasti feriti, ed il presidente del Parlamento Julio Borges ha riferito di 350 persone sequestrate, fra le quali un centinaio di giornalisti, prima che la polizia riuscisse ad evacuare l’edificio.
Borges ha spiegato che il gruppo era formato da membri dei “colectivos”, formazione estremista fiancheggiatrice di Maduro che in questi mesi di proteste si è resa responsabile di numerosi omicidi di manifestanti, arrivando a sparare al volto a bruciapelo.
Maduro ha negato ogni coinvolgimento nei fatti di oggi e ha dichiarato che “Condanno assolutamente questi fatti, non sarò complice di alcuna violenza”.
L’iniziativa di voler riformare la Costituzione gli ha tuttavia precluso ogni possibilità di dialogo con le opposizioni, le quali ora respingono anche i tentativi di mediazione provenienti da fuori, come dall’Osa (Organizzazione Stati Americani) e dal Vaticano. Perché la parola d’ordine è “Maduro fora!”, dimissioni subito!
