Venezuela. Sanzioni Ue contro 11 esponenti del governo

Colpita Delcy Rodriguez, ma noni presidente Nicolas Maduro.

di Elisabetta Corsi –

Il Consiglio europeo per gli Affari Esteri, tenutosi in questi giorni in Lussemburgo, ha deliberato nuove sanzioni nei confronti del Venezuela. Ad essere colpiti sono stati 11 funzionari tra cui Sandra Oblitas, vice presidente del consiglio elettorale nazionale e Xavier Antonio Moreno Reyes, segretario generale dello stesso organismo. Gli individui interessati da tali provvedimenti non potranno viaggiare nell’Unione Europea, come pure si vedranno congelati beni e conti bancari. Anche la vicepresidente Delcy Rodriguez, il ministro dell’Industria Tareck al-Assaimi, l’ispettore delle Forze armate nazionali bolivariane Sergio Josè Rivero, il ministro dell’Educazione Elìas Josè Jaua Milano ed altri esponenti di primo livello dell’amministrazione Maduro sono interessati dalle restrizioni in quanto membri di un apparato che lederebbe i diritti umani.
La rielezione in maggio di Nicolas Maduro, col il 68% dei voti e attraverso elezioni anticipate è stata vista al di qua dell’Atlantico come un oltraggio alla democrazia, una mancanza di rispetto per lo stato di diritto e i diritti umani, in un paese già stremato per la profonda crisi economica e politica.
Il punto è la repressione delle opposizioni, con proteste sfociate nel sangue anche per l’intervento dei paramilitari e dei gruppi armati legati al presidente, i quali da mesi sparano ed uccidono manifestanti, anche giovanissimi.
Per ora l’unica persona non sanzionata è proprio il presidente Nicolas Maduro, già destinatario di tale provvedimento da parte di Canada, Stati Uniti e Panama, ma già le sanzioni introdotte in queste ore rappresentano un messaggio al popolo venezuelano per far sapere che l’Unione Europea non ha considerato le elezioni di maggio ne’ libere ne’ valide.
La prima a farsi sentire è stata la vice presidente Delcy Rodriguez, la quale ha commentato le sanzioni affermando che “Nessuna estorsione o minaccia potrà mai cambiare il mio compromesso con la storia di libertà, dignità e sovranità che ci lega a Simon Bolivar”. Ed ha intimato all’Unione Europea a porre attenzione alla crisi migratoria che sta generando politiche belliciste, razziste e xenofobe piuttosto che guardare al Venezuela.
Il governo bolivariano ha fatto sapere di non accettare minacce da nessuna potenza o gruppi di paesi che sono ancora collegati a reminiscenze imperialiste e che il popolo venezuelano è sovrano e indipendente, che le sue istituzioni democratiche rispondono alle aggressioni con la stessa proporzione e che vanno rispettate la sovranità nazionale e l’autodeterminazione dei venezuelani.