Yemen. Epidemia di colera: Croce Rossa, ‘750.000 casi sospetti, situazione catastrofica’

di C. Alessandro Mauceri –

Continua a diffondersi nello Yemen l’epidemia di colera: in meno di dieci mesi, sono già stati registrati oltre 750.000 casi sospetti, soprattutto tra i bambini, che sono la categoria in questo caso più a rischio. A dirlo è il Comitato internazionale della Croce Rossa che ha parlato di situazione umanitaria catastrofica. In una conferenza stampa tenuta a Ginevra, Alexandre Faite, capo della delegazione Cicr in Yemen, ha parlato di 2.119 morti fino a oggi. Dello stesso parere Oxfam secondo cui l’epidemia di colera in corso nel paese è la peggiore mai registrata da quando esistono i rilevamenti. Nigel Timmins, direttore umanitario di Oxfam, ha detto che “è la peggiore crisi umanitaria del mondo e che sta ulteriormente peggiorando. Più di due anni di guerra hanno creato le condizioni ideali per la propagazione del colera. Il conflitto ha spinto il paese ai limiti della carestia, costretto milioni di persone a lasciare le proprie case, distrutto il già insufficiente servizio sanitario e impedito qualsiasi tipo di soluzione”.
La situazione pare destinata a peggiorare ulteriormente nei prossimi mesi: il numero dei contagi potrebbe raggiungere la cifra spaventosa di un milione entro la fine dell’anno. Unicef e Oms hanno rivolto un accorato appello alle autorità dello Yemen, senza capire che, anche se volesse, chi governa lo Yemen, ammesso che ci sia qualcuno, non ha le possibilità di intervenire: oltre metà delle strutture sanitarie non è operativa e circa 15 milioni di persone non hanno accesso a fonti di acqua sicura, cosa questa che è la causa primaria per la diffusione di malattie come il colera. Se a livello scientifico è pur vero che il colera è una malattia spesso curabile, per contro è altrettanto vero che bisogna intervenire rapidamente e con gli strumenti adeguati. Cosa questa impossibile in un paese in simili condizioni.