Yemen. Guerra nella capitale, gli houthi uccidono l’ex presidente Saleh, loro leader (video)

di Saber Yakoubi –

L’ex presidente dello Yemen Ali Abdallah Saleh è stato ucciso oggi dai ribelli houthi, i quali ne hanno rivendicato il gesto. In un primo momento il partito dell’ex presidente aveva respinto la notizia della morte di Saleh, dopo che la sua casa è stata fatta saltare in aria dai ribelli sciiti, i quali fino a poco fa lo avevano come leader.
In realtà nelle ultime ore, mentre imperversa la battaglia sulla capitale dello Yemen, Saleh aveva dichiarato ufficialmente che “E’ giunta l’ora zero per la battaglia a Sana’a. Il Paese deve essere salvato dalla pazzia del gruppo houthi’’.
Nel 2015 l’ex presidente si era posto a capo del golpe che aveva ribaltato il governo sostenuto dalla comunità internazionale di Abd Rabbo Mansour Hadi, questi rifugiatosi nella roccaforte di Aden. Gli houthi, che in breve tempo avevano preso il controllo della capitale e che tutt’ora sono sostenuti dall’Iran (che però nega), per mesi avevano chiesto invano alcuni riconoscimenti come l’inserimento di 20mila appartenenti alla minoranza sciita nelle forze armate governative, l’assegnazione di 10 ministeri e l’inclusione nella regione di Azal, di Hajja e dei governatorati di al-Jaw.
Nel conflitto civile che ne è seguito è subentrata la Lega Araba a sostegno di Abd Rabbo Mansour Hadi, la quale è a guida saudita e vede coinvolti Egitto, Sudan, Giordania, Marocco, Bahrain, Qatar e Emirati Arabi Uniti: l’azione ha permesso la ripresa e il consolidamento di una parte dei territori, in particolare del governatorato di Aden, mente nelle ultime ore la battaglia si è postata sulla capitale Sana’a, per cui si parla di almeno 245 morti. Scontri e raid al momento sono dati intorno all’aeroporto internazionale della capitale, dove sarebbe in corso una sorta di lotta a tre fra hiti, sostenitori di Saleh e sostentiori di Hadi.
A nulla sono valsi fino ad oggi gli sforzi dell’Onu per arrivare almeno ad una tregua duratura, promossi dall’inviato Ould Cheikh Ahmed.
Dopo due anni di guerra le vittime sono secondo l’Onu 9mila, il 60% delle quali civili, e nel paese vi è scarsità di alimentari e di medicinali, ed è emergenza colera.
Sempre secondo l’Onu solo nel 2016 la Coalizione a guida saudita ha ucciso 683 minori yemeniti, molti dei quali bambini.