Yemen. I sauditi intensificano i bombardamenti: 37 morti, tra cui diversi civili

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Nelle ultime 48 ore si sono intensificati i bombardamenti della coalizione a guida saudita sullo Yemen, dopo che già ieri ad essere colpito è stato il palazzo presidenziale della capitale Sanaa, uccidendo almeno sei persone e ferendone una trentina.
I media locali riportano di un bilancio complessivo di 37 morti fra cui diversi civili, ed almeno 72 feriti tra cui un bambino sono stati portati in due ospedali supportati da Msf in città. Le zone interessate dai bombardamenti sono quelle di Ras Al Katheeb e di al-Jah, ma veicoli militari sono stati distrutti ad al- Jaruba e a Qutay, nel distretto di al-Marawi.
La guerra nello Yemen ha preso il via nel gennaio 2015 a seguito del golpe degli houthi (sciiti), dietro al quale vi sarebbe l’Iran, che però nega: per mesi i ribelli avevano chiesto invano alcuni riconoscimenti come l’inserimento di 20mila appartenenti alla minoranza sciita nelle forze armate governative, l’assegnazione di 10 ministeri e l’inclusione nella regione di Azal, di Hajja e dei governatorati di al-Jaw. L’intervento della coalizione a guida saudita e che vede coinvolti Egitto, Sudan, Giordania, Marocco, Bahrain, Qatar e Emirati Arabi Uniti, ha permesso la ripresa di una parte dei territori, in particolare del governatorato di Aden, roccaforte del presidente Abd Rabbo Mansour Hadi, mente la capitale e la zona dei principali impianti petroliferi resta saldamente in mano ai ribelli sciiti, i quali sostenevano l’ex presidente Ali Abdallah Saleh, ucciso da loro stessi dopo che aveva cercato un compromesso con i sauditi.