Yemen. L’Onu denuncia, ‘10mila morti in due anni’

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La guerra dello Yemen, di cui poco si parla, ha portato negli ultimi due anni a 10mila morti e a oltre 40mila feriti. Lo ha riferito in conferenza stampa il coordinatore umanitario Onu per lo Yemen, Jamie McGoldrick, facendo anche notare che a causa delle ostilità “Ci sono sette milioni di persone che non sanno quando sarà la prossima volta che faranno un pasto”.
La guerra nello Yemen ha preso il via nel gennaio 2015 a seguito del golpe degli houthi (sciiti), dietro al quale vi sarebbe l’Iran (che però nega): per mesi i ribelli avevano chiesto invano alcuni riconoscimenti come l’inserimento di 20mila appartenenti alla minoranza sciita nelle forze armate governative, l’assegnazione di 10 ministeri e l’inclusione nella regione di Azal, di Hajja e dei governatorati di al-Jaw. L’intervento della coalizione a guida saudita e che vede coinvolti Egitto, Sudan, Giordania, Marocco, Bahrain, Qatar e Emirati Arabi Uniti, ha permesso la ripresa di una parte dei territori, in particolare del governatorato di Aden, roccaforte del presidente Abd Rabbo Mansour Hadi, mente la capitale e la zona dei principali impianti petroliferi resta saldamente in mano ai ribelli sciiti, che sostengono l’ex presidente Ali Abdallah Saleh.
A nulla sono valsi fino ad oggi gli sforzi dell’Onu per arrivare almeno ad una tregua duratura, promossi dall’inviato Ould Cheikh Ahmed.