Yemen. Raid saudita fa strage ad un matrimonio. Ucciso alcuni giorni fa il responsabile politico Houthi

di Guido Keller

Un raid saudita sullo Yemen ha causato la morte di una ventina di convitati ad un matrimonio, tra cui diverse donne e bambini. Il fatto è avvenuto nel distretto di Bani Qayis, ed il responsabile della sanità della provincia di Hajja, Khaled al-Nadhri, ha spiegato che i feriti sono 46 e che tra i morti vi sarebbe anche la sposa. Ad essere centrato da un missile sparato da un aereo è stata una tenda dove si trovavano i partecipanti alla festa.
Contestualmente alla notizia della strage (al momento non si sa sa accidentale o con obiettivo uno o più partecipanti alla festa di matrimonio) è arrivata oggi quella di un altro raid saudita, risalente ad alcuni giorni fa, in cui è rimasto ucciso uno dei principali responsabili politici dei ribelli sciiti Houthi nello Yemen, Saleh al-Sammad. Ad annunciarlo sono stati gli stessi ribelli attraverso un comunicato ripreso dall’agenzia di stampa Saba in cui vi è scritto che al-Sammad, capo dell’ufficio politico dei ribelli, è “caduto martire” il 19 aprile in un raid nella provincia di Hodeida, nell’ovest dello Yemen.
La guerra nello Yemen ha preso il via nel gennaio 2015 a seguito del golpe degli houthi (sciiti), dietro al quale vi sarebbe l’Iran, che però nega: per mesi i ribelli avevano chiesto invano alcuni riconoscimenti come l’inserimento di 20mila appartenenti alla minoranza sciita nelle forze armate governative, l’assegnazione di 10 ministeri e l’inclusione nella regione di Azal, di Hajja e dei governatorati di al-Jaw. L’intervento della coalizione a guida saudita e che vede coinvolti Egitto, Sudan, Giordania, Marocco, Bahrain, Qatar e Emirati Arabi Uniti, ha permesso la ripresa di una parte dei territori, in particolare del governatorato di Aden, roccaforte del presidente Abd Rabbo Mansour Hadi, mente la capitale e la zona dei principali impianti petroliferi resta saldamente in mano ai ribelli sciiti, che sostenevano l’ex presidente Ali Abdallah Saleh, ucciso da loro stessi dopo che aveva cercato un compromesso con i sauditi.