Zimbabwe. Golpe “soft”: trattenuto Mugabe, i militari portano Mnangagwa

di Valentino De Bernardis –

Notizie ancora contrastanti indicano un golpe militare in corso nello Zimbabwe, dove il 93enne presidente Robert Mugabe è stato prelevato e trattenuto.
Mugabe, che è leader del Zimbabwe African National Union (ZANU-PF) e alla guida del paese dal 31 dicembre 1987, ha di fatto istaurato un regime dittatoriale forte del sostegno dell’esercito, cosa che oggi sembra essere venuta meno.
Contestualmente è rientrato nel paese Emmerson Mnangagwa, il vicepresidente esautorato da Mugabe lo scorso 6 novembre dopo che si era messo di traverso alla moglie di Mugabe, Grace: proprio con questa e con il suo movimento G-40 Mnangagwa era in competizione per la successione a Mugabe, per cui il presidente aveva pensato di favorire la moglie togliendo politicamente di mezzo il suo storico braccio destro Mnangagwa. La figura di Grace Mugabe non gode tuttavia di simpatia nell’esercito e soprattutto tra i veterani, i quali per mantenere i loro privilegi hanno preferito rimanere ancorati all’ancien régime appoggiando Emmerson Mnangagwa.
Difatti in mattinata è stato arrestato il ministro delle Finanze Ignatius Chombo, dello stesso movimento G-40 di Grace Mugabe.
Nella notte l’esercito ha occupato senza colpo sparare la tv di Stato ZBC e dall’alba radio e televisioni hanno trasmesso messaggi dei militari rivolti alla popolazione in cui viene spiegato che “non si tratta di un colpo di Stato militare, ma di un’azione per riappacificare un Paese il cui degrado politico, sociale ed economico potrebbe portare ad un conflitto violento”.
Le vie della capitale Hararé sono deserte, ma non sono in corso scontri, ma carri armati sono stati piazzati nei punti cruciali della città.