Zimbabwe. Mugabe si è dimesso

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Il 93enne presidente – padrone dello Zimbabwe, Robert Mugabe, si è ufficialmente dimesso dopo che ieri si è concretizzata l’ipotesi dell’impeachment.
Nonostante nel suo intervento in tv di due giorni fa non avesse accennato alle dimissioni, l’uscita di scena di scena di Mugabe era questione di poco, dopo che lo scorso 15 novembre un golpe militare “morbido” aveva tratto in arresto lui e la figlia Grace, e soprattutto dopo che il suo partito, lo Zanu-Pf, lo aveva espulso.
L’inizio della fine dell’era Mugabe è stata il 6 novembre, quando l’anziano leader ha licenziato il suo braccio destro Emmerson Mnangagwa, colpevole di essersi messo di traverso alla figlia di Mugabe, Grace: proprio con questa e con il suo movimento G-40 Mnangagwa era in competizione per la successione all’anziano leader, per cui il presidente aveva pensato di favorire la figlia togliendo politicamente di mezzo Mnangagwa.
La cosa non era andata giù ai dirigenti dello Zanu-Pf e soprattutto ai veterani, i quali con l’ascesa del G-40 si sarebbero visti ridurre potere e privilegi; Mnangagwa è stato nominato presidente del partito e nelle prossime ore dovrebbe assumere la presidenza del paese.
Le dimissioni di Mugabe si sono tradotte in festeggiamenti nelle strade di Harare e delle altre città dello Zimbabwe: l’ex leader rivoluzionario, autore dell’indipendenza del paese dalla Gran Bretagna nel 1980, si è rivelato per la popolaIone un tiranno che ha portato uno dei paesi più ricchi dell’Africa al disastro economico, con un’inflazione oggi del 90 miliardi per cento, ma che nel 2008 ha toccato stratosferica cifra del 231.150.888,87 per cento. Oggi la disoccupazione nel paese è del 95 per cento, in una realtà che vede i due terzi della popolazione vivere sotto la soglia di povertà.