Siria. Al-Sharaa, ‘una commissione di inchiesta per i mille morti’

Nelle violenze tra unità militari e fazioni, ma anche in episodi di rappresaglia contro i civili, sarebbero state uccise quasi mille persone.

di Vincenzo Giardina *

Una commissione d’inchiesta per indagare sulle uccisioni dei giorni scorsi nelle regioni di Latakia e Tartus, roccaforti della comunità degli alawiti in riva al Mediterraneo, è stata costituita su decisione del presidente ad interim della Siria, Ahmed al-Sharaa, noto anche con il soprannome di “al-Jolani”.
Nelle violenze tra unità militari e fazioni, ma anche in episodi di rappresaglia contro i civili, sarebbero state uccise centinaia di persone. Almeno 973 stando a una stima dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, un’organizzazione con base a Londra ma con contatti a Damasco e in altre regioni del Paese.
In un discorso pronunciato ieri, riferisce l’agenzia di stampa Sana, al-Sharaa ha denunciato il rischio di un nuovo conflitto civile e ha accusato per le violenze i seguaci “dell’ex regime”, un riferimento al governo del presidente Bashar al-Assad, destituito e costretto a fuggire dalla Siria lo scorso 8 dicembre.
Secondo l’emittente al-Jazeera, gli scontri hanno avuto come epicentro la cittadina di Qardahah, nella regione di Latakia. Della zona sono originari gli al-Assad, al potere per mezzo secolo, prima con il padre Hafez e poi con il figlio Bashar. Combattimenti sono stati segnalati anche a Baniyas, nella regione di Tartus. Questa cittadina è sede di una delle principali raffinerie di petrolio della Siria, che sarebbe stata assaltata da milizie in lotta contro il nuovo potere.
Al-Sharaa è a capo di Hayat Tahrir al-Sham, una formazione islamista di matrice sunnita che ha avuto per anni come base la regione di Idlib, nel nord-ovest della Siria.

* Fonte: agenzia Dire.