Acqua e musei: incrocio vincente per le sfide ambientali e climatiche

di Domenico Letizia

Le problematiche globali della geopolitica contemporanea sono legate intimamente alla scarsità delle risorse idriche, all’esaurimento delle risorse essenziali per la vita, l’inquinamento idrico, la desertificazione, lo scioglimento dei ghiacciai artici e le inondazioni ricorrenti, con la conseguente drammatica riduzione della diversità biologica e culturale, l’esodo di intere popolazioni e lo scoppio perpetuo di conflitti, guerre locali e regionali per l’approccio idrico e agricolo. Le istituzioni internazionali stanno provando a muovere passi concreti.
Il Consiglio intergovernativo del Programma idrologico internazionale dell’UNESCO (UNESCO-IHP) ha recentemente votato all’unanimità una risoluzione, durante la 23ma sessione a Parigi del il 15 giugno 2018, tesa a sostenere, costruire e avallare una rete mondiale di musei sull’acqua. La risoluzione è stata ufficialmente presentata dal Consiglio dell’IIP dai Paesi Bassi e concretamente sostenuta da Canada, Italia, Portogallo, Grecia, Ungheria, Svizzera, Iran, Marocco, Tunisia, Cuba, Messico, Ecuador, Paraguay, Argentina, Senegal, Ghana, Nigeria, Sudan e Zambia, attraverso le delegazioni permanenti delle varie nazioni all’UNESCO. L’approvazione della risoluzione conferma il percorso comune e sinergico della Rete globale dell’acqua con l’UNESCO, ovvero, l’obiettivo di volere utilizzare al meglio i musei dedicati all’acqua per migliorare la gestione delle risorse idriche e diffondere conoscenze relative all’acqua e al suo utilizzo, attraverso attività di educazione e sensibilizzazione, creazione di piattaforme web, conferenze, workshop, pubblicazioni, mostre e spettacoli artistici. Negli ultimi decenni, l’approccio istituzionale e non globale ha, semplicemente, concepito e utilizzato l’acqua come un mezzo per generare sviluppo economico a livello planetario. Vanno diffondendosi, però, nuovi approcci interdisciplinari che sposano geopolitica, economia, sociologia e scoperta storica.
In Italia assume sempre più importanza il progetto del “Global Network of Water Museums”, che trova la sua espressione nel Water Museum of Venice. Il Water Museum è un progetto che mira a mettere insieme le testimonianze più significative dei frammentati patrimoni e “universi liquidi” della Civiltà dell’Acqua delle Tre Venezie, grazie a una piattaforma on-line innovativa, volta a facilitare la localizzazione e la visita dei siti. Ma il Water Museum of Venice è anche un progetto di museo “diffuso”: un museo volto a creare, partendo da Padova ma con una visione globale, una rete di istituzioni e soggetti che gestiscono i patrimoni tangibili e intangibili plasmati dall’uomo in luoghi dove l’acqua è l’elemento dominante. Il Water Museum of Venice costituisce dunque una sfida per costruire un futuro migliore: si rivolge a cittadini e amministratori che hanno a cuore la preservazione della qualità di tutte le acque, superficiali e sotterranee, unitamente ai patrimoni storici in grado di raccontarci e rievocare la loro relazione unica e speciale con il bene più prezioso per la vita. Con questo modello, il Water Museum of Venice si candida come capofila di un Network Mondiale dei Musei dell’Acqua (Global Network of Water Museum), patrocinato dall’UNESCO-IHP (International Hydrological Programme). Per questo il Water Museum of Venice include anche un’esplorazione delle buone pratiche odierne (progetti di rivitalizzazione degli ecosistemi acquatici, aree di ricarica delle falde acquifere, sensibilizzazione e educazione alla geopolitica dell’acqua) quali espressioni della migliore “cultura dell’acqua” odierna. Un progetto guardato con interesse dal grande attore cinese. A fine ottobre, si terrà in Cina il Forum “Great Reivers” (GRF) 2018. Durante i lavori si discuterà anche del progetto del “Water Museum of Venice”. Questo forum, importantissimo, centrerà l’attenzione su alcuni macro temi quali lo “Sviluppo urbano lungo i grandi fiumi – Riconnessione della città con il proprio fiume” e la creazione dei musei dell’acqua come elemento per preservare tale patrimonio. Esempio concreto di interconnessione tra vari attori politici e regionali che vogliono affrontare la tematica dell’acqua e dello sviluppo sostenibile.