Afghanistan. Le autorità talebane chiudono la radio delle donne: dipendenti in arresto

di Mariarita Cupersito –

Le autorità talebane hanno fatto irruzione a Kabul nella sede dell’emittente Radio Begum, nota per la promozione dell’istruzione e dell’empowerment femminile, interrompendo le trasmissioni. L’accusa sarebbe, tra le altre, di aver collaborato con delle tv straniere.
Sono stati i vertici della stazione radio a denunciare l’operazione che ha portato all’oscuramento della programmazione: “Ufficiali della Direzione generale dell’intelligence assistiti da rappresentanti del Ministero dell’informazione e della cultura hanno fatto irruzione nel nostro complesso a Kabul”, hanno riportato, facendo inoltre sapere che le autorità hanno arrestato due dipendenti maschi “che non ricoprono alcuna posizione dirigenziale” oltre a disporre il sequestro di computer, telefoni e dischi rigidi. A tutela della sicurezza del personale trattenuto non è stato aggiunto altro, ma l’appello alle autorità è a “prendersene cura e a rilasciarli il prima possibile”.
I talebani hanno intanto reso noto che l’emittente Begum sarebbe responsabile di “molteplici violazioni, inclusa la fornitura di materiali e programmi ad una stazione televisiva all’estero” e la trasmissione di programmi di emittenti straniere. Un “uso improprio della licenza” che ha come conseguenza la “sospensione” a tempo indefinito, nelle more di ulteriori indagini.
Fondata dall’imprenditrice e giornalista Hamida Aman l’8 marzo 2021 in occasione della giornata internazionale della donna, Radio Begum aveva una programmazione 24 ore su 24, 7 giorni su 7, che includeva corsi educativi per studenti rivolti in particolare alle ragazze a cui non è più consentito l’accesso all’istruzione formale da quando, nell’agosto di quello stesso anno, i talebani sono tornati al potere.
Nel 2024 era anche stata lanciata Begum Tv, un canale satellitare con sede a Parigi parzialmente finanziato dal Malala Fund, l’organizzazione nata su iniziativa dell’attivista pachistana Nobel per la Pace.
Radio Begum ha negato di essere mai stata coinvolta in attività di tipo politico, sostenendo di essere soltanto “impegnata a servire il popolo afghano e più specificamente le donne afghane”. Secondo i talebani, tuttavia, è l’emancipazione femminile a porsi di per sè in conflitto con la legge islamica, ragion per cui sono state imposte alle donne numerose restrizioni che le hanno tagliate fuori dalla vita pubblica del Paese. L’ONU ha definito la situazione afghana come un “apartheid di genere”, a cui si aggiungono le limitazioni alla libertà di stampa che hanno aggravato l’isolamento internazionale del Paese, come denunciato dai gruppi di difesa dei diritti umani.