di Giuseppe Gagliano –
La situazione di assoluta instabilità all’interno dell’Afghanistan è dimostrata in un certo senso da un paradosso: il fallimento della guerra della coalizione Nato/USA ha rafforzato il ruolo sia del Pakistan che del Qatar.
Lo dimostra il fatto che l’attuale direttore dell’intelligence pakistana, Nadeem Ahmad Anjum insieme al consigliere per la sicurezza nazionale del Qatar, Mohammed bin Ahmed al-Misnad hanno fatto incontrare il vicedirettore della CIA David Cohen e il suo omologo talebano Abdul Haq Watheq.
È evidente che lo scopo di questo incontro è di trovare una complessa quanto difficile mediazione che in qualche modo riduca l’instabilità dell’Afghanistan e nello stesso tempo possa consentire di contrastare in modo efficace l’Isis Khorasan, cioè lo Stato Islamico, autore di numerosi attentati nel paese e che rappresenta un grave problema di sicurezza tanto per i governi occidentali quanto per i talebani.
Lo Stato islamico del Khorasan ha preso nettamente le proprie distanze sia dall’occidente, com’è naturale, che dai talebani, accusati di scendere a compromessi con i governi occidentali.
Ecco dunque il paradosso: gli Stati Uniti da un lato si trovano a dover contrattare proprio con i talebani, che hanno cercato inutilmente di eliminare i talebani con una lunghissima e costosissima guerra, dall’altro sono costretti obtorto collo a contrattare con il Pakistan e il Qatar, che sono fra i maggiori sponsor del terrorismo.