
di Giuseppe Gagliano –
L’Algeria ha conquistato il primo posto tra i fornitori di gas naturale per l’Unione Europea nel mese di ottobre 2024, superando la Russia e confermandosi come un attore strategico nel panorama energetico europeo. Secondo i dati di Eurostat riportati da RIA Novosti, l’Algeria ha rappresentato il 21,6% delle forniture totali di gas dell’UE, mentre la Russia si è attestata al 21,2%, tornando al secondo posto. Questo risultato riflette non solo le dinamiche del mercato energetico globale, ma anche il mutato contesto geopolitico degli ultimi anni.
Con un guadagno di 1,3 miliardi di dollari dalle esportazioni di gas in ottobre, l’Algeria ha superato i suoi stessi record, guadagnando 200 milioni di dollari in più rispetto a settembre. Questo aumento sottolinea l’efficacia delle politiche algerine nel rafforzare la propria posizione di fornitore affidabile per l’Europa, soprattutto in un contesto di crescente incertezza legata alla dipendenza energetica dalla Russia.
Negli ultimi anni l’Unione Europea ha cercato di diversificare le proprie fonti di approvvigionamento energetico per ridurre la vulnerabilità agli shock geopolitici. Dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel 2022, Bruxelles ha accelerato gli sforzi per diminuire la dipendenza dalle forniture russe, incentivando l’importazione di gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti, aumentando le partnership con la Norvegia e rafforzando i legami con Paesi produttori come l’Algeria e l’Azerbaigian.
Mentre l’Algeria si posiziona al vertice, gli Stati Uniti, al terzo posto, continuano a incrementare le loro esportazioni verso l’Europa, registrando un aumento del 19% rispetto a settembre. La Norvegia, al quarto posto, ha ridotto le sue forniture del 20% in ottobre, seguita dall’Azerbaigian, che ha invece aumentato le vendite dell’8%. Complessivamente, l’UE ha speso 6,15 miliardi di euro per il gas nel solo mese di ottobre.
Gli scenari possibili:
1. Consolidamento del ruolo algerino.
Se l’Algeria riuscirà a mantenere costante il livello delle esportazioni, potrebbe consolidare ulteriormente la sua posizione di primo fornitore di gas per l’UE. Questo rafforzamento potrebbe favorire nuove opportunità di cooperazione economica e tecnologica con i Paesi europei, ma comporterà anche una maggiore pressione sulle infrastrutture energetiche algerine, che dovranno essere modernizzate per sostenere la crescente domanda.
2. Competizione geopolitica.
La Russia, storicamente il principale fornitore di gas per l’Europa, potrebbe intensificare i suoi sforzi per recuperare terreno, offrendo prezzi più competitivi o stringendo accordi bilaterali con i singoli Paesi europei. Tuttavia, le sanzioni occidentali e la perdita di fiducia nei confronti di Mosca rappresentano ostacoli significativi.
3. L’aumento del ruolo degli Stati Uniti.
Con una crescita costante delle esportazioni di gas naturale liquefatto, gli Stati Uniti potrebbero puntare a scalzare l’Algeria dalla prima posizione. Tuttavia, il costo più elevato del GNL rispetto al gas trasportato via gasdotto potrebbe limitare questa ambizione.
4. La transizione energetica.
A lungo termine, l’Europa mira a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, investendo massicciamente nelle energie rinnovabili. Questo cambiamento potrebbe ridimensionare la centralità dell’Algeria e degli altri fornitori tradizionali di gas, richiedendo una diversificazione economica nei Paesi esportatori.
Il primato dell’Algeria rafforza il suo peso politico nella regione mediterranea e nei rapporti con Bruxelles, ma potrebbe anche intensificare le rivalità con altri esportatori. Al contempo, l’Europa dovrà gestire con attenzione il rischio di una nuova dipendenza strategica, pur continuando a diversificare le fonti energetiche.
Il futuro del mercato del gas europeo sarà determinato dalla capacità dei fornitori di adattarsi ai cambiamenti tecnologici, geopolitici ed economici. L’Algeria, al momento, sembra pronta a giocare un ruolo di primo piano in questa transizione.