Arabia Saudita. Interesse per le tecniche e i mezzi degli ucraini a Kursk

di Giuseppe Gagliano

L’offensiva transfrontaliera lanciata dalle forze armate ucraine nella regione russa di Kursk l’8 giugno 2024 ha attirato l’attenzione di numerosi osservatori internazionali, tra cui il Ministero della Difesa saudita (MoD). L’Arabia Saudita, sempre attenta all’evoluzione delle tattiche militari e delle tecnologie di difesa, ha mostrato un particolare interesse per i sistemi terrestri avanzati utilizzati dall’Ucraina durante questo attacco. Tra le armi che hanno catturato l’attenzione saudita figurano i sistemi di artiglieria mobile, i droni di sorveglianza e attacco, e le tecnologie anti-drone, molte delle quali sviluppate e fornite dagli Stati Uniti. Questi sistemi hanno dimostrato una notevole efficacia nel contesto del conflitto ucraino, suscitando l’interesse del MoD saudita per potenziali acquisizioni e adattamenti alle proprie esigenze difensive.
L’Arabia Saudita ha avviato discussioni preliminari con il Pentagono per esplorare la possibilità di acquisire alcune di queste tecnologie. Gli obiettivi di approvvigionamento sauditi includono l’acquisizione di sistemi di artiglieria a lungo raggio, piattaforme di droni avanzati, e tecnologie anti-drone capaci di neutralizzare minacce aeree asimmetriche. Le negoziazioni con il Pentagono riflettono il desiderio di Riyad di modernizzare le sue capacità difensive e di garantire che le sue forze armate siano dotate delle attrezzature più avanzate per affrontare le sfide regionali e globali.
L’interesse saudita per i sistemi utilizzati dall’Ucraina è anche indicativo di un più ampio cambiamento strategico influenzato dall’osservazione diretta dei conflitti contemporanei. L’offensiva ucraina ha evidenziato l’importanza della mobilità, dell’integrazione dei sistemi di droni, e delle capacità di guerra elettronica, elementi che stanno diventando sempre più centrali nella strategia militare saudita. Questo interesse non si limita solo alle capacità offensive, ma si estende anche alla difesa contro le minacce asimmetriche, un’esperienza che l’Arabia Saudita ha vissuto direttamente durante il conflitto in Yemen, dove i ribelli Houthi hanno utilizzato droni e missili a lunga gittata per colpire obiettivi sauditi.
In risposta a queste esigenze il programma di modernizzazione delle forze armate saudite, già in corso, sta ora integrando le lezioni apprese dai conflitti in Ucraina e Gaza. Questo programma prevede l’acquisto di nuovi sistemi di difesa aerea, il miglioramento delle capacità cibernetiche, e l’adozione di dottrine operative più flessibili e reattive. Inoltre, l’Arabia Saudita sta lavorando per sviluppare una maggiore autosufficienza nella produzione di armi avanzate attraverso partnership con aziende internazionali e investimenti nella propria industria della difesa.
L’interesse dell’Arabia Saudita per i sistemi terrestri utilizzati dall’Ucraina rappresenta una risposta strategica alle mutevoli dinamiche di sicurezza nella regione e oltre. Attraverso l’acquisizione e l’integrazione di nuove tecnologie militari, il Regno mira a rafforzare la propria posizione come potenza regionale e a proteggere efficacemente i propri interessi nazionali in un contesto di sicurezza sempre più complesso e imprevedibile.