Argentina. Inviato metà dell’oro della Banca centrale all’estero per “certificazione”

di Giuseppe Gagliano

Nelle ultime settimane la Banca Centrale dell’Argentina ha spedito una parte delle sue riserve auree all’estero per farle certificare a fini finanziari. Questa mossa potrebbe offrire al paese una maggiore flessibilità economica, come riferiscono fonti riprese da Bloomberg.
Una volta certificato l’oro potrebbe essere utilizzato come garanzia per ottenere finanziamenti, ha spiegato una delle fonti, che ha preferito rimanere anonima a causa della natura privata delle informazioni. Prima di questa operazione circa metà delle riserve d’oro argentine erano custodite in caveau nazionali, mentre l’altra metà si trovava già a Londra, secondo quanto riferito da un’altra fonte.
Questa decisione riflette la necessità urgente dell’Argentina di accedere a nuove risorse finanziarie, in un momento in cui il paese affronta una grave crisi economica e una pressione crescente per stabilizzare la sua valuta, il peso argentino. La possibilità di usare l’oro come garanzia potrebbe aprire nuove opportunità per il governo, offrendo una valvola di sfogo temporanea ai problemi di liquidità.
La decisione di inviare lingotti d’oro all’estero per la certificazione finanziaria evidenzia la gravità della crisi economica che affligge l’Argentina, aggravata dall’inflazione galoppante, dal crescente indebitamento e dalla mancanza di riserve in valuta forte. Questo gesto potrebbe essere interpretato come un tentativo disperato da parte del governo di ottenere liquidità in un contesto politico instabile, segnato dalle imminenti elezioni presidenziali e dalla sfiducia dei mercati internazionali nei confronti della capacità del paese di onorare i propri debiti. L’uso delle riserve auree come garanzia potrebbe temporaneamente alleggerire la pressione sul governo, ma non risolve i problemi strutturali di fondo, come la mancanza di un piano economico credibile e sostenibile. Inoltre il rischio politico associato a questa manovra è alto: l’opposizione potrebbe utilizzare questa decisione per criticare l’attuale amministrazione, accusandola di erodere le riserve strategiche del paese in nome di una gestione finanziaria inefficace. L’invio di oro all’estero potrebbe anche essere visto come un ulteriore segnale di dipendenza dell’Argentina dai creditori stranieri e dalle istituzioni finanziarie internazionali, limitando la sua sovranità economica.