Argentina. Tra Covid-19 e crisi economica il paese sudamericano tenta la ripresa

di Alberto Galvi

In Argentina decine di migliaia di persone hanno protestato per la povertà e la disoccupazione nel quadro di una difficile crisi economica aggravata dalla pandemia di Covid-19. La mobilitazione ha prodotto un caos nel traffico in buona parte della città di Buenos Aires, con migliaia di persone hanno manifestato fino alle porte della Casa Rosada il giorno di San Cayetano. Le organizzazioni sindacali come l’UTEP (Unión de Trabajadores de la Economía Popular) e i gruppi di sinistra hanno guidato una protesta nella capitale.
La manifestazione si è conclusa in Plaza de Mayo, un’enorme piazza di fronte alla sede del governo dove di solito si svolgono le proteste, le quali hanno avuto luogo anche in altre parti del paese, come nelle città di Cordoba e di Mendoza. L’UTEP è composto da diversi gruppi sociali di cui alcuni componenti fanno parte anche del governo di Alberto Fernández.
Il governo argentino ha annunciato che avrebbe allentato le restrizioni sul coronavirus dopo settimane di calo dei casi e della mortalità. I principali leader sociali stanno elaborando un disegno di legge per promuovere lo stipendio base universale.
L’Argentina sta timidamente crescendo, sta recuperando posti di lavoro, ma ha riportato poco più di cinque milioni di casi di Covid-19 e oltre di 107mila morti. Dei 19 milioni di abitanti il 42 percento vive al di sotto della soglia di povertà, mentre la disoccupazione è attualmente al 10,2 per cento.
In vista delle elezioni legislative di novembre il presidente argentino Alberto Fernandez ha dichiarato che con la crescita di quest’anno del 7 per cento c’è la prima ripresa economica in tre anni, e che il governo allenterà le restrizioni contro il Covid-19.