ARMENIA. Ancora proteste turche contro centrale nucleare Metsamor

di Notizie Geopolitiche – 

metsamor_centraleÈ ancora al centro delle polemiche la centrale nucleare armena di Metsamor, situata a pochi chilometri dalla capitale Erevan, e che il governo turco ha sempre definito un grave pericolo per la regione.
L’impianto venne infatti realizzato nel 1970 ma, in seguito al terremoto di Spitak, nel 1988 il governo armeno decise per lo spegnimento della centrale che venne però rimessa in attività nel 1995, tra le forti proteste avanzate dai paesi vicini, soprattutto Turchia ed Azerbaigian che con l’Armenia non intrattengono da anni alcuna relazione diplomatica e con i quali i rapporti sono molto tesi, sia a causa del mancato riconoscimento da parte di Ankara del genocidio armeno sia per l’occupazione da parte di Erevan della regione del Nagorno-Karabakh, reclamata da Baku come propria.
Il ministro turco per l’Energia e le Risorse Naturali, Taner Yildiz, ha infatti affermato che Ankara non chiuderà gli occhi su tale questione, essendo un rischio per un’ampia area circostante.
Nonostante le proteste turche ed azere però, i tecnici dell’Aiea hanno però sempre valutato la centrale idonea per un proseguo delle attività.
A rendere quasi vana la battaglia di Ankara c’è inoltre il progetto, avviato da Mosca, per ampliare e mantenere in attività Metsamor, il 20 gennaio dello scorso anno è stato infatti firmato un accordo tra il governo di Erevan e la compagnia di stato russa per l’energia atomica Rosatom. Questa intesa prevede un prestito della durata di 15 anni da parte della Russia per un ammontare di 270 milioni di dollari, ai quali si aggiungono consulenze e supporto tecnico da parte di esperti inviati da Mosca, nell’ambito di un piano finalizzato a mantenere in funzione il reattore numero due della centrale tramite interventi di modernizzazione e manutenzione, per poi sostituirlo nel 2026 con la nuova unità la cui realizzazione prenderà il via fra tre anni.