Armenia. Un mercato verso cui investire?

di Giuliano Bifolchi *

Armenia araratQuando si parla di Caucaso meridionale si evidenzia spesso l’importanza dell’Azerbaigian per le sue risorse energetiche ed il ruolo della Georgia dal punto di vista logistico rappresentato dall’essere affacciata sul Mar Nero e quindi si incoraggiano le imprese italiane ad interessarsi a questi paesi e alle loro opportunità di investimento; spesso però non viene considerata l’Armenia, paese che in realtà negli ultimi tempi sta salendo alla ribalta grazie ad una politica internazionale avviata dal Governo di Yerevan volta a consolidare i rapporti con i paesi della Comunità degli Stati Indipendenti (Cis) e dell’Unione Economica Euroasiatica (Eeu) ed a migliorare quelli con i paesi del Medio Oriente e dell’Asia.
Guardando alle possibilità di investimento all’estero le imprese nazionali potrebbero quindi considerare lo Stato armeno come uno dei mercati verso cui direzionare il proprio interesse, non tanto per le risorse naturali di cui dispone, ma per i collegamenti che questo detiene con mercati maggiori come quello della Federazione Russa, della CIS, dell’Eeu e della Nuova Via della Seta e per un clima di investimenti favorito dal supporto del Governo nazionale

Quadro geopolitico.
Sono tre gli elementi chiave da mettere in risalto per quel che riguarda l’Armenia a livello geopolitico sia regionale che internazionale:

1. La funzione di “ponte” tra l’Europa e l’Eurasia. Secondo quanto affermato da Vladimir Yevseyev, esperto militare e Direttore del Dipartimento di Studi del Caucaso dell’Istituto CIS, nel vicino futuro il mondo assisterà a dei cambiamenti geopolitici ed economici dovuti dalla volontà di alcuni paesi di divenire indipendenti dagli Stati Uniti e creare un sistema economico e finanziario alternativo; tra questi paesi spicca la Cina la quale potrebbe sfruttare l’Armenia come via di collegamento tra le economie europee ed euroasiatiche
2. I rapporti con la Repubblica Islamica dell’Iran. Parlando dell’Iran le recenti affermazioni di Andrey Slepnev, membro della Commissione Economica Euroasiatica, evidenziano come l’interesse dell’Eeu verso la repubblica iraniana è concreto e potrebbe avvenire proprio grazie all’Armenia, paese che fungerebbe da tramite verso Teheran. L’Ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran in Armenia, Mohammad Reisi, ha commentato tale ipotesi affermando che, per quanto Teheran non abbia ancora espresso un’opinione favorevole su tale eventualità, a suo parere il Governo iraniano analizzerà al più presto l’evoluzione dei rapporti con l’Eeu e lo sviluppo delle relazioni armeno-iraniane.
A tal proposito potrebbe quindi tornare utile il progetto “North-South Road Corridor” che prevede la realizzazione di una strada di collegamento regionale sfruttabile anche dalla Georgia e dalla Repubblica Islamica dell’Iran; lo stesso viceministro ai Trasporti e alle Comunicazioni della Repubblica di Armenia, Arthur Arakelyan, ha posto l’attenzione su tale via di comunicazione evidenziandone le potenzialità a livello regionale che trasformerebbero quindi lo Stato armeno in un corridoio di comunicazione e transito.
A livello regionale occorre inoltre evidenziare l’incontro nella giornata di ieri domenica 17 maggio 2015 avvenuto tra il primo ministro dell’Armenia Hovik Abrahamyan con la controparte georgiana Irakli Garibashvili che si è incentrato sulla cooperazione bilaterale e sul rafforzamento dei rapporti economico-commerciali tra i due paesi, ulteriore dimostrazione della volontà armena di cementare i propri rapporti ed il proprio ruolo all’interno del Caucaso meridionale e la sua funzione di collegamento verso i mercati maggiori.
3. Il ruolo nella Nuova Via della Seta. Zhang Dong, vicedirettore del Dipartimento per gli Affari Europei ed Asiatici del ministero del Commercio della Repubblica Popolare Cinese, durante la conferenza stampa con i giornalisti armeni che si è tenuta di recente a Pechino, ha sottolineato che, in prospettiva commerciale, gli imprenditori cinesi potrebbero guardare all’Armenia come un paese dove direzionare i propri interessi e fondi ed utilizzarlo come trampolino di lancio verso il mercato della Via della Seta. Anche Yan Tszin, direttore dell’Istituto per la Russia, l’Europa Orientale e l’Eurasia della Accademia Cinese di Scienze, nella stessa conferenza ha affermato che l’Armenia ricopre un ruolo maggioritario nella restaurazione della Via della Seta e nella realizzazione di infrastrutture per la sua promozione e quindi ha sottolineato la necessità di Pechino di rafforzare i rapporti con Yerevan e favorire la mutua conoscenza tra il mondo imprenditoriale armeno e quello cinese.

Quadro economico.
L’Armenia si caratterizza per un clima di investimento tra i migliori della Comunità degli Stati Indipendenti (Cis), per l’ingresso nella Unione Economica Euroasiatica (Eeu), mercato di oltre 170 milioni di persone, per la facilità di commercio con i paesi della CIS, network di oltre 250 milioni di consumatori, e per una legge degli investimenti mirata a favorire l’interesse degli investitori stranieri e la loro tutela all’interno del paese.
Analizzando il clima economico e degli investimenti si evidenzia che l’Armenia è al 45° posto su 189 economie nella speciale classifica Doing Business 2015 della World Bank con un assetto nettamente positivo per quel che riguarda l’apertura di una nuova attività o business e per la protezione degli investitori; l’indice della libertà economia è pari a 67.1, valore che situa il paese al 52° posto dell’Economic Freedom Index 2015; la classifica Forbes’ Best Countries for Business 2014 pone lo Stato caucasico al 56° posto su 146 paesi presi in esame ed evidenzia come l’Armenia sia al primo posto all’interno della CIS per quel che concerne l’avvio di una attività.
Grazie alla Legge sugli Investimenti, gli investitori stranieri possiedono al 100% la propria attività, possono comprare un terreno in Armenia (eventualità anche per le compagnie registrare da uno straniero) a differenza di quanto accade per i cittadini stranieri i quali non hanno diritto all’acquisto di terreni, hanno accesso senza restrizioni ad ogni settore e località geografica, ottengono un rimpatrio dei profitti e della proprietà libero senza limitazione, hanno una garanzia contro la nazionalizzazione della propria compagnia o attività (ad eccezione di casi straordinari) e contro il cambio di legislazione che permette loro di scegliere quale legge applicare per un termine massimo di cinque anni, usufruiscono di importazioni senza costi doganali e dello sfruttamento delle risorse naturali armene tramite la concessione di contratti e non hanno restrizioni per quel che riguarda l’assunzione di personale.
L’8 maggio si è svolto a Yerevan il Forum Invest Armenia 2015 organizzato proprio con l’obiettivo di promuovere gli investimenti stranieri all’interno del paese e di far conoscere agli imprenditori stranieri i vantaggi nell’investire; il Ministro dell’Economia della Repubblica di Armenia Karen Chshmarityan ha presenziato all’evento sottolineando come tale Forum rappresenti un’opportunità per gli uomini d’affari armeni di promozione delle proprie attività le quali stanno avendo un grande riscontro nel settore dell’Information Technology grazie ad una qualificata forza lavoro presente nel paese, ma anche una chance per le imprese straniere di conoscere maggiormente l’Armenia e comprenderne i vantaggi. Dal Forum è emerso che coloro i quali volessero investire nel paese caucasico dovrebbero indirizzare i propri interessi e fondi nei settori high technologies, estrazione mineraria, metallurgia, intermediazione finanziaria e servizi bancari ed economici, servizi educativi e medici, sviluppo di software, industria alimentare, turismo, energia rinnovabile, industria chimica ed industria tessile.

Conclusione.
Ricapitolando quanto scritto precedentemente l’Armenia rappresenta un mercato di interesse da controllare e monitorare per motivazioni di natura geopolitica ed economica, infatti la strategia internazionale del Governo di Yerevan potrebbe far divenire il paese un “ponte” di collegamento verso i principali mercati euroasiatici ed europei e quindi permettere ad una impresa straniera in loco di accedere ad un bacino di utenti e consumatori vasto e differenziato sfruttando le agevolazioni finanziarie e fiscali che l’Armenia ha con i paesi della Cis, dell’Unione Euroasiatica e che potrebbe avere con quelli asiatici ed aggiungere inoltre gli incentivi e benefits forniti agli imprenditori stranieri che mostrano interesse nel paese garantiti dalla Legge sugli Investimenti.

bifolchi fuori*Giuliano Bifolchi. Analista geopolitico specializzato nel settore Sicurezza, Conflitti ed Energia, laureato in Scienze Storiche presso l’Università Tor Vergata di Roma, ha conseguito un Master in Peace Building Management presso l’Università Pontificia San Bonaventura specializzandosi in Open Source Intelligence (OSINT). Collabora presso diverse testate giornalistiche o centri studi (Notizie Geopolitiche, Eurasia – Rivista di Studi Geopolitici, 2duerighe.com, Analisi Difesa, CeSEM). E-mail g.bifolchi@notiziegeopolitiche.net Twitter: @BiGiuls37