di Giuseppe Gagliano –
La decisione dell’Armenia di ritirarsi dall’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO) guidata dalla Russia rappresenta una significativa trasformazione nelle dinamiche geopolitiche del Caucaso meridionale e riflette una serie di fattori critici che influenzano le relazioni internazionali nella regione.
L’Armenia è tradizionalmente vista come alleata della Russia, soprattutto nel contesto post-sovietico. Tuttavia le recenti tensioni e la percezione di un mancato sostegno russo durante i conflitti con l’Azerbaigian hanno spinto l’Armenia a cercare nuovi partenariati. La possibilità di avvicinarsi agli Stati Uniti e all’Unione Europea segna un allontanamento significativo dalla sfera di influenza russa.
Il Nagorno-Karabakh è stato al centro di due guerre tra Armenia e Azerbaigian. L’incapacità della CSTO di fornire una protezione adeguata durante l’ultima recrudescenza del conflitto ha alimentato la frustrazione armena. La perdita dell’enclave e l’esodo massiccio della popolazione armena dal Nagorno-Karabakh hanno accentuato il sentimento di tradimento verso la Russia e la CSTO.
La Russia, nonostante i suoi sforzi come mediatore e forza di pace, non è riuscita a mantenere la stabilità nella regione. La sua apparente collaborazione con l’Azerbaigian ha ulteriormente eroso la fiducia dell’Armenia. Il ritiro delle truppe di pace russe segna un punto di svolta nelle relazioni Armenia-Russia.
L’uscita dell’Armenia dalla CSTO potrebbe destabilizzare ulteriormente la regione. La CSTO, composta da Russia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan e Tagikistan, perde un membro chiave in un’area strategicamente importante. Questo potrebbe incoraggiare altre nazioni a riconsiderare la loro partecipazione e allineamenti geopolitici.
Nonostante l’uscita dalla CSTO, l’Armenia ha mostrato apertura verso un accordo di pace con l’Azerbaigian, incluso il ritorno di territori contesi. Tuttavia le concessioni territoriali e le richieste di modifiche costituzionali alimentano il dissenso interno e le proteste contro il governo di Pashinyan.
La gestione del conflitto e delle relazioni internazionali da parte del primo ministro Pashinyan ha scatenato proteste significative. La popolazione e figure religiose influenti chiedono le sue dimissioni, segnalando una possibile instabilità politica interna che potrebbe influenzare ulteriormente le decisioni di politica estera.
Il ritiro dell’Armenia dalla CSTO riflette una complessa riorganizzazione delle alleanze regionali e internazionali, influenzata da fattori storici, conflittuali e strategici. Questa mossa potrebbe avere implicazioni durature per la stabilità del Caucaso e per l’equilibrio di potere tra le grandi potenze coinvolte nella regione.