di Giuseppe Gagliano –
Non esiste luogo, per quanto remoto, che la politica di proiezione di potenza cinese non sia in grado di raggiungere. La Cina sta infatti portando avanti interessi di natura economica in Bangladesh, sia attraverso l’ambasciatore cinese Li Jiming che tramite l’ex ambasciatore del Bangladesh a Pechino, Munshi Foyez Ahmed.
Due sono gli obiettivi specifici che Pechino intende perseguire. La costruzione ad opera dei cinesi di una diga sul fiume Teesta, che procederà di pari passo con la costruzione di oltre 100 km di argini vicino al confine con gli Stati indiani di Assam e Meghalaya fino a raggiungere il fiume Brahmaputra, permetterebbe alla Cina di avvicinarsi sempre di più alla regione dell’Arunachal Pradesh e all’Himalaya indiano. Se questo progetto dovesse riuscire è evidente che il Bangladesh diventerebbe un mercato energetico di grande importanza per la forte richiesta proveniente dalla Cina, e nel contempo l’iniziativa legherebbe il Bangladesh sempre di più a Pechino.
Il secondo progetto che la Cina intende attuare è l’estrazione di petrolio attraverso la China National Offshore Oil Corporation (CNOOC) in Banghladesh.