Per Leyla il 1991 e il 1993 non sono solo gli anni in cui sono nati i suoi figli, ma rappresentano gli anni dell’indipendenza e del dolore. Elnur, tassista in una Baku ventosa, con edifici moderni alternati a testimonianze di antichità in cambiamento costante, non si accontenta di portare i suoi clienti da un luogo all’altro: tesse rapporti, abbatte barriere. Questa è innanzitutto una storia di legami tra i membri di una famiglia e tra persone che si incontrano per caso, finendo per influenzare le reciproche vite in modo indelebile. Ma è anche la storia del dolore e del vuoto causati da una guerra. Sullo sfondo due città, Baku e Roma, distanti solo fisicamente. In appendice Le storie di Kamala, testimonianze di donne vittime del conflitto del Nagorno-Karabakh tra Armenia e Azerbaigian. “Perché se li condividi ad alta voce, gli incubi fanno meno paura”.
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