di Andrea Bert –
Intervenendo alla Seconda conferenza internazionale sulla sicurezza eurasiatica, che si sta svolgendo in questi giorni a Minsk, il presidente bielorusso Aleksander Lukashenko ha affermato che “La cosa peggiore che può accadere ora è la militarizzazione totale del pianeta”, “ovvero che i conflitti divampino molto rapidamente, con conseguenze per tutti”. “Per evitare ciò è necessario pensare a come liberarci della zavorra delle contraddizioni e delle spese militari, trovare una nuova chiave per risolvere i problemi attuali e creare meccanismi operativi per garantire la sicurezza globale. Come ho già detto, tale chiave si trova in Eurasia, realtà con la sua esperienza millenaria di interazione tra culture e civiltà. Tutti gli assi del mondo si intersecano qui. Come sarà qui in futuro, così sarà in tutto il mondo”.
La Russia ha schierato armi nucleari tattiche in Bielorussia nell’estate del 2023.
Lukashenko è al potere dal 1994, e le elezioni del 2020, che hanno visto l’esclusione di una decina di candidati, si sono risolte con ampie proteste di piazza, repressione del dissenso e accuse di brogli.
Recentemente la Camera dei rappresentanti ha fissato per il 26 gennaio 2025 nuove elezioni.