Brasile. E’ polemica per l’assegnazione a Bolsonaro della medaglia al merito indigeno

di Alberto Galvi –

La medaglia al merito indigeno della nazione è stata assegnata al presidente Jair Bolsonaro dal ministero della Giustizia brasiliano, suscitando aspre critiche da parte dei leader indigeni. Il Brasile ospita circa un milione di indigeni, circa lo 0,5 per cento della popolazione, che hanno a lungo accusato il leader di estrema destra di promuovere politiche che hanno danneggiato le loro comunità.
All’inizio di marzo diverse migliaia di brasiliani si sono riuniti fuori dal Congresso per protestare contro i progetti di legge sostenuti da Bolsonaro che indebolirebbero la protezione ambientale dell’Amazzonia e consentirebbero l’estrazione mineraria nelle terre indigene. Precedentemente questo premio fu assegnato a persone come l’antropologo Darcy Ribeiro o l’attivista ambientale Raoni Matuktir.
Il ministro della Giustizia Anderson Torres ha assegnato la medaglia a Bolsonaro e ad altri 25 premiati mediante decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
Oltre che a se stesso, Torres ha assegnato la medaglia anche al ministro dell’Agricoltura Tereza Cristina, al ministro delle Infrastrutture Tarcísio Gomes de Freitas, al ministro della Difesa Walter Braga Netto, al ministro del Gabinetto di Sicurezza Istituzionale della Presidenza Augusto Heleno, al segretariato generale della Presidenza Luiz Eduardo Ramos, al ministro delle Donne, della Famiglia e dei Diritti Umani Damares Alves, oltre al procuratore generale dell’Unione, Bruno Leal, agli indigeni, al presidente della Fondazione nazionale indiana Marcelo Xavier e a funzionari di altri organismi.
L’attuale presidente brasiliano ha ridotto la tutela dell’ambiente in Amazzonia e limitato i finanziamenti al FUNAI (Fondazione nazionale dell’Indio), che è l’agenzia governativa per la protezione degli indigeni preposta all’elaborazione e all’implementazione delle politiche riguardanti i popoli indigeni, ma ha anche spinto per più attività minerarie e commerciali in Amazzonia per creare posti di lavoro e ridurre la povertà. Bolsonaro è entrato in carica nel 2019 e da allora ha promosso di fatto la distruzione ambientale, consentendo la dilagante deforestazione nella foresta amazzonica, patria di molti gruppi indigeni.

(Foto: Depositphotos / Joa Souza).