Brasile. Lula incontra Biden in un clima di grande collaborazione

di Paolo Menchi

Le numerose analogie tra due ex presidenti come Trump e Bolsonaro, entrambi populisti di estrema destra e con un bacino di voti che proviene soprattutto dalle campagne e dalle regioni periferiche, entrambi negazionisti in merito al cambiamento climatico ed entrambi moralmente responsabili dei gravi attacchi alle istituzioni dei due Paesi avvenuti per mano di gruppi estremisti, ha fatto sì che i loro successori, lo statunitense Joe Biden e il brasiliano Lula si sentissero molto più vicini di quanto sarebbero stati senza l’operato dei loro discutibili predecessori.
Proprio la difesa della democrazia, messa a dura prova nelle scorse settimane in Brasile, è stata il primo importante tema trattato dai due leader, incontratisi alla Casa Bianca con l’impegno di riallacciare stretti rapporti tra i due Paesi, dopo che Bolsonaro si era allontanato a seguito della sconfitta elettorale di Trump.
I due presidenti si sono detti uniti nel rifiutare la violenza e nel promuovere i valori democratici in tutto il mondo; in particolare Lula ha ringraziato il suo omologo per aver preso posizione in difesa del risultato espresso dalle elezioni nel recente assalto alle istituzioni pubbliche brasiliane ed ha criticato, pur senza citarlo esplicitamente, Jair Bolsonaro per aver isolato il Brasile nel panorama internazionale.
Un tema in cui il Brasile si è trovato solo a livello mondiale è stato quello della difesa dell’ambiente, in particolare dell’Amazzonia, considerata da Bolsonaro solo un territorio da sfruttare economicamente e non da proteggere.
Lula ha espresso fiducia che gli Stati Uniti, seguiti poi dai paesi più ricchi del mondo, ricomincino ad alimentare il Fondo Amazzonia, creato nel 2008 da Germania e Norvegia per combattere la deforestazione nella regione brasiliana, che durante la presidenza Bolsonaro era stato abbandonato.
L’obiettivo ambizioso di Lula è quello di arrivare alla “deforestazione zero” nel 2030 ma, per farlo ha bisogno dell’appoggio politico ed economico della comunità internazionale.
Qualche piccolo imbarazzo si è creato quando è stato toccato il tema della guerra in Ucraina visto che Lula, a differenza di Biden, non ha mai condannato l’invasione russa (il Brasile fa parte dei Brics), ma le posizioni si sono allineate alla proposta brasiliana di formare un gruppo di mediazione composto da alcuni Paesi, tra i quali Usa, Brasile, Francia, Germania, India e Cina, per arrivare ad un accordo pacifico che metta fine alla guerra in Ucraina in corso ormai da un anno.