BRASILE. Marea nera, Chevron potrebbe pagare multa 100 mln euro. Ora minaccia le più belle spiagge di Rio.

TMNews, 22 nov 11 –

Il gigante petrolifero statunitense Chevron, responsabile dello sversamento di greggio al largo delle coste dello stato di Rio, potrebbe vedersi infliggere una multa di 107 milioni di euro e vedersi ritirata l’autorizzazione alla perforazione off shore. Lo ha riferito una fonte ufficiale brasiliana. Ieri, l’istituto brasiliano dell’ambiente (Ibama) aveva già inflitto un’ammenda di 20,7 mlioni di euro alla compagnia petrolifera Usa, il massimo autorizzato dalla legge per danni ambientali. L’autorità nazionale del petrolio ha aperto un processo contro la Chevron per “falsificazione di informazioni” riguardo le immagini della marea nera diffuse dalla compagnia e per non essersi dotata di mezzi e materiali per combattere il disastro ambientale. La Chevron rischia di dover pagare due ammende da 20 milioni di euro ciascuna. Inoltre, lo Stato di Rio ha annunciato una nuova azione giudiziaria per chiedere il pagamento di numerose indennità aggiuntive “per attentato alla biodiversità marina e all’ecosistema costiero” che potrebbero raggiungere i 60 milioni di euro.

Ansa, 22 nov 11 –

La chiazza di petrolio formatasi in superficie, al largo della costa di Rio de Janeiro, a seguito di un incidente provocato dalla statunitense Chevron in un pozzo sottomarino, rischia ora di arrivare in alcune delle piu’ belle spiagge del litorale carioca, come Buzios e Angra dos Reis, mete molto amate anche dai turisti italiani. Lo ha rivelato alla Tv Globo il segretario statale all’Ambiente, Carlos Minc. Secondo Minc, ex ministro dell’Ambiente del governo Lula, gia’ nelle prossime settimane ”gli avanzi di greggio che sono rimasti sommersi potrebbero trasformarsi in bolle inquinanti” che finirebbero per prendere di mira importanti localita’ balneari di Rio come Arraial do Cabo, Buzios, Angra dos Reis e, nello Stato di San Paolo, la spiaggia di Ubatuba. Le dichiarazioni di Minc sono arrivate a poche ore di distanza dalla constatazione, da parte dell’Agenzia nazionale di petrolio (Anp), che la marea nera si e’ nel frattempo ridotta da 12 km quadrati a 2 km quadrati di estensione negli ultimi quattro giorni e che la fuoriuscita dal fondo dell’oceano e’ praticamente cessata.