Brexit. La Spagna pronta a coinvolgere l’Ue nella disputa per Gibilterra

di Francesco Cirillo

Mentre Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo, consegnava le linee-guida agli ambasciatori dei 27 paesi Ue per la Brexit, si è alzata la tensione tra la Spagna e il Regno Unito sulla questione Gibilterra.
Il fronte di Gibilterra, che rischia di diventare altamente esplosivo, riguarda la sovranità del lembo di terra nel sud della Spagna che ricade sotto la sovranità britannica e che è oggetto di un’eterna disputa tra Madrid e Londra.
Bruxelles fino ad oggi era rimasta neutrale visto, che la disputa era tra due stati membri e non destava preoccupazione.
Con la Brexit sono cambiate le carte in tavola e il Consiglio europeo è ora chiamato a rappresentare gli interessi di tutti i membri dell’Unione, in questo caso della Spagna.
Il punto 22, sui 26 totali, della dichiarazione emessa dal Consiglio europeo afferma che “quando il Regno Unito lascerà definitivamente l’Ue, nessun trattato comunitario si potrà applicare al territorio di Gibilterra senza un accordo tra Londra e Madrid”.
In sintesi significa che Madrid avrà un potere di veto sulla questione di Gibilterra e che senza il suo consenso la Rocca rischia di venire isolata dal resto dell’Unione Europea. Per il governo della Spagna è una vittoria schiacciante, ma il ministro degli Esteri britannico, Boris Johnson, promette una dura opposizione per difendere la sovranità della Gran Bretagna su Gibilterra.
A Madrid si è tuttavia notato che nella lettera con cui la premier Britannica Theresa May ha attivato l’articolo 50 dello Statuto di Lisbona, con il quale viene attivato il processo di dissociazione della Gran Bretagna dalla Casa comune, non viene menzionata Gibilterra ma solo la questione spinosa dell’Irlanda del Nord. Secondo una fonte governativa spagnola questo sta a significare che Londra non è interessata a Gibilterra.
Il Territorio d’oltremare di Gibilterra venne ceduto alla Gran Bretagna dalla Spagna con il Trattato di Utrecht del 1713, come parte degli accordi a conclusione della Guerra di successione spagnola: nel testo si legge che veniva ceduta”..la piena e intera proprietà della città e del castello di Gibilterra, unitamente al porto, alle mura, e ai forti circostanti… per sempre, senza eccezioni o impedimenti di sorta”.
In un referendum del 1967 la maggioranza dei residenti aventi diritto votò a favore del mantenimento della dipendenza britannica. Ciò venne ribadito con forza nel novembre 2002, quando oltre il 98% dei votanti rigettò la proposta di condivisione della sovranità tra Regno Unito e Spagna.
Rappresenta il capo di Stato, cioè la regina Elisabetta II, il governatore Ed Davis, mentre il primo ministro è Fabian Picardo.
A parte le scaramucce per la pesca, l’ultima tensione risale a un anno fa, quando la motovedetta spagnola “Rio Cedena” della Guardia Civil aveva cercato, con due diverse manovre, di impedire al sottomarino nucleare della Marina statunitense USS Florida, dotato di missili balistici, di attraccare nel porto di Gibilterra.
Secondo la stampa britannica, la nave spagnola si era messa di traverso sulla rotta del sottomarino americano.
Una nave della Marina britannica, la Royal Navy’s HMS Sabre, aveva sparato colpi di avvertimento in direzione della nave iberica, mentre una seconda nave di pattuglia veniva inviata nell’area.
La motovedetta spagnola aveva quindi lasciato la zona delle operazioni. L’incidente aveva riguardato le forze navali di tre paesi Nato.