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Se qualcuno, a Bruxelles o nel Regno Unito, nutriva la speranza di un nuovo referendum sulla cosiddetta Brexit la premier britannica, Theresa May, ha fugato ogni dubbio, dichiarando al tabloid tedesco Bild che una nuova consultazione, volta a confermare la decisione che i sudditi di sua maestà avevano preso il 23 giugno 2016, è fuori discussione.
Il processo di divorzio di Londra dall’Unione Europea va quindi avanti, con i suoi alti e bassi e senza alcuna possibilità di ripensamento da parte del governo britannico, così come proseguiranno le trattative per decidere i futuri rapporti diplomatici e commerciali, oltre che le condizioni per la permanenza dei cittadini comunitari sul suolo del Regno Unito, che entreranno in vigore dopo che la Brexit sia completata.
L’ipotesi di un nuovo referendum si è fatta strada in seguito a diversi recenti sondaggi, i quali vedono i contrari alla Brexit in vantaggio, ed ai problemi economici cui è andato incontro il paese dopo il risultato della consultazione, con molte aziende, organizzazioni internazionali ed operatori finanziari che hanno lasciato il regno per trasferirsi in paesi membri della Ue.
il voto del giugno 2016 aveva inoltre visto un paese spaccato a metà sia in fatto di numeri, con i favorevoli alla Brexit al 51.9% contro un 48.1% di contrari, sia geograficamente, con la Scozia e l’Irlanda del Nord nelle quali il “Remain” ha ottenuto percentuali elevatissime contro Inghilterra e Galles, il cui peso in termini demografici è preponderante rispetto a quello dei primi due, dove la maggioranza si è espressa per il “Leave”.
