di Angelo Gambella –
L’organizzazione dei Brics suscita sempre più interesse in occidente probabilmente per il suo essere un raggruppamento composto da economie estranee al G7. Così le informazioni sullo sviluppo futuro dell’organizzazione a volte pervengono distorte quasi a volerne diminuire l’importanza, o al contrario vengono diffuse in una forma esagerata. Così a fronte di notizie di stampa di ben 40 paesi che avrebbero manifestato interesse ad aderire ai Brics+, è bene sapere che quello potrebbe essere il numero dei paesi che parteciperanno al vertice del 22-24 ottobre a Kazan in Russia, ma non sarà certamente il numero degli stati ammessi al gruppo.
Infatti dovrebbero essere attualmente poco più di 20 le domande di adesione da esaminare.
A Kazan (la Russia è il paese ospitante per rotazione) sarà formulato dagli stati membri l’invito ad aderire ad un limitato numero di paesi (pare 5 o 6) tra quelli che effettivamente faranno domanda di adesione.
Dal primo gennaio 2024 Egitto, Iran, Etiopia, Emirati Arabi Uniti si sono aggiunti a Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, portando a 9 il numero ufficiale dei paesi membri.
L’Arabia Saudita, pur invitata, non ha ancora ufficialmente aderito e potrebbe farlo nella stesse sede di Kazan, salvo sorprese, mentre l’Argentina ha in seguito rifiutato l’invito con l’elezione a presidente di Milei.
Lo scorso ottobre in Sudafrica erano rimasti fuori dal Brics i seguenti stati iscritti a partecipare in quella edizione: Algeria, Bangladesh, Bahrain, Bielorussia, Bolivia, Cuba, Honduras, Indonesia, Kazakhstan, Kuwait, Marocco, Nigeria, Palestina, Senegal, Tailandia, Venezuela e Vietnam, secondo quanto riferito dall’allora presidenza sudafricana.
Oltre a questi stati certi si conoscono i nomi di altri paesi i cui attuali governi hanno fatto trapelare l’interesse a partecipare, come per esempio l’Azerbaigian o la Malaysia.
La partecipazione dall’Europa è estremamente difficile con Serbia, la repubblica Srpska di Dodik e la Turchia che sono gli unici paesi che potrebbero partecipare da osservatori alla riunione di Kazan. Molte speculazioni riguardano proprio la Turchia, il cui iter di partecipazione alla Ue è sospeso da tempo immemorabile e il paese mantiene rapporti amichevoli con diversi paesi del Brics.
In questo mese di settembre sono previste riunioni di gruppi di lavoro a Sochi, Kazan, San Pietroburgo, Mosca e Innopolis in Russia dalle quali potranno emergere utili indicazioni sulle reali domande di adesione che saranno esaminate dal 22 ottobre nel corso del 16esimo meeting dei capi di stato a Kazan.