di Giuseppe Gagliano –
L’ex primo ministro cambogiano Hun Sen ha rivelato tramite social media che il direttore della CIA, William Burns, potrebbe aver visitato Phnom Penh il 2 giugno. Questa affermazione è emersa nel contesto della decisione della Cambogia di non partecipare al vertice globale sulla pace organizzato dall’Ucraina, attribuendo tale scelta alla mancanza di partecipazione della Russia e non alle pressioni cinesi. Hun Sen ha menzionato incontri di Burns e con il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin.
La possibile visita del direttore della CIA a Phnom Penh si inserisce in un quadro più ampio di competizione tra Stati Uniti e Cina nel sud-est asiatico. Washington considera la Cambogia un alleato della Cina, con accuse di concessione di basi navali alla marina cinese. Allo stesso tempo Phnom Penh cerca di mantenere una posizione di neutralità e migliorare le relazioni con gli Stati Uniti, nonostante le tensioni passate.
La visita di un alto funzionario della CIA come Burns potrebbe rappresentare un tentativo degli Stati Uniti di rafforzare la propria presenza e influenza in Cambogia, un paese strategicamente importante nella regione. Questo riflette la volontà di Washington di contrastare l’espansione dell’influenza cinese nel sud-est asiatico.
Le accuse di Hun Sen sul coinvolgimento della CIA nel sostenere l’opposizione cambogiana e la possibile presenza di agenti della CIA in Cambogia evidenziano un clima di sospetto e tensioni politiche interne. Queste dinamiche complicano ulteriormente le relazioni tra Phnom Penh e Washington.
La presenza cinese nella base navale di Ream è vista dagli Stati Uniti come una minaccia strategica, poiché potrebbe permettere a Pechino di consolidare il proprio controllo nel Mar Cinese Meridionale e minacciare i vicini regionali come il Vietnam. La Cina, dal canto suo, potrebbe utilizzare questa base non solo per scopi militari ma anche per l’intelligence, monitorando le attività navali vietnamite.
Il coinvolgimento della Cina in vaste operazioni criminali in Cambogia, come le truffe online, rappresenta una crescente preoccupazione per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Questi crimini, spesso gestiti da reti criminali cinesi, potrebbero spingere Washington a intensificare le operazioni di intelligence e collaborazione con Phnom Penh per contrastare tali attività.
La competizione tra Stati Uniti e Cina nel sud-est asiatico riflette una nuova guerra fredda, con entrambe le potenze che cercano di estendere la propria influenza nella regione. La costruzione di un nuovo consolato americano a Chiang Mai, in Thailandia, e le accuse di Pechino sull’uso di questa struttura per scopi di intelligence, sono esempi di come entrambe le nazioni stiano intensificando le loro attività di spionaggio e raccolta di informazioni.
La rivelazione di Hun Sen sulla possibile visita del direttore della CIA in Cambogia sottolinea la complessità delle relazioni internazionali nella regione. La competizione tra Stati Uniti e Cina per l’influenza nel sud-est asiatico ha innescato una corsa all’intelligence, con implicazioni significative per la sicurezza regionale e le dinamiche geopolitiche globali. La Cambogia, con la sua posizione strategica e le sue relazioni con entrambe le superpotenze, continua a giocare un ruolo cruciale in questo delicato equilibrio di potere.