Canada. Il ministro delle Finanze Bill Morneau si dimette: governo in difficoltà

di Alberto Galvi –

Canada. Il ministro delle Finanze Bill Morneau si è dimesso mettendo in difficoltà il governo
Nei giorni scorsi il ministro delle Finanze canadese Bill Morneau ha annunciato le sue dimissioni dal governo in mezzo alle crescenti tensioni con il premier Justin Trudeau del partito LP (Liberal Party) in relazione alle spese contro la pandemia.
Morneau, in precedenza presidente della più grande azienda canadese di risorse umane, la Morneau Shep, è ministro dal 2015 e ora ha annunciato che intende candidarsi per la carica di Segretario generale dell’OECD (Organization for Economic Co-operation and Development).
Nell’ultima settimana ci sono state profonde divergenze tra Morneau e il premier Trudeau su come rilanciare l’economia canadese, indebolita dalla pandemia di coronavirus, senza mettere a repentaglio le finanze pubbliche, mentre il deficit atteso ha raggiunto gli oltre 340 miliardi di dollari statunitensi. Il ministro ha affermato che non gli è stato chiesto di dimettersi, ma ha aggiunto che non è più la persona appropriata per questo incarico.
Non è chiaro chi sostituirà Morneau in qualità di ministro delle Finanze, una posizione cruciale all’interno del governo. L’ex vicepremier Chrystia Freeland è considerato il favorito, mentre Carney, ex governatore sia della Bank of Canada che della Bank of England, non sembra avere grandi possibilità.
Trudeau ha ringraziato il ministro per aver collaborato per cinque anni nel suo gabinetto e ha affermato che sosterrà la sua candidatura alla guida dell’OECD.
I partiti di opposizione avevano invece chiesto le dimissioni di Morneau a causa di un conflitto di interessi per una controversia con la WE Charity, un’organizzazione internazionale a scopo benefico con sede a Toronto. Il ministro deve infatti rimborsare 41.366 dollari statunitensi in spese di viaggio coperte per lui da quell’ ente.
Le due figlie di Morneau hanno collaborato in maniera differente per quell’organizzazione. Grace, lavora nel suo dipartimento viaggi, Clare si è invece offerta volontaria per collaborare ed è stata una relatrice agli eventi nei precedenti WE Day.
Il mese scorso Morneau ha ammesso di aver rimborsato all’ente di beneficenza quella somma per i costi sostenuti durante un viaggio del 2017 in Ecuador con la sua famiglia, poco prima di testimoniare davanti a una commissione parlamentare.
Lo scandalo WE Charity ha toccato anche Trudeau, che ha ammesso che non avrebbe dovuto partecipare alla decisione di gabinetto di aggiudicare un contratto a quell’ente, il quale avrebbe dovuto amministrare denaro a favore degli studenti che hanno difficoltà a trovare lavoro a causa della pandemia.
La WE Charity avrebbe ricevuto fino a 43,5 milioni di dollari statunitensi per gestire il programma in base a tale accordo. Su questa vicenda è emerso che sia Trudeau che Morneau erano stati coinvolti personalmente nell’ente di beneficenza, per questa ragione il ministro ha dovuto ritirarsi dalla gestione del CSSG (Canada Student Service Grant).
La famiglia di Trudeau ha lavorato anche essa per quell’ente, il quale si è aggiudicato il contratto per gestire i fondi del programma sopracitato per una somma complessiva di quasi un miliardo di dollari. La moglie, il fratello e la madre di Trudeau sono inoltre stati pagati complessivamente 221.000 dollari statunitensi per parlare ad una serie di eventi promossi dalla WE Charity.
Il leader del partito NDP (New Democratic Party) Jagmeet Singh e il suo omologo del CPC (Conservative Party of Canada) Andrew Scheer per questo scandalo hanno incolpato principalmente Trudeau, sottolineando anche la gravità di perdere un ministro così importante in un momento così difficile per l’economia del paese.