di Giuseppe Gagliano –
I cavi sottomarini sono fondamentali per il funzionamento dell’infrastruttura di internet globale, collegando continenti e paesi con una rete che permette il trasferimento di dati su grandi distanze. Uno dei progetti più ambiziosi in questo campo è 2Africa, il cavo sottomarino più lungo al mondo, che si estende per 45mila chilometri, con il compito di connettere l’Europa, il Medio Oriente e 23 paesi africani. Il progetto, che dovrebbe entrare in servizio entro la fine del 2024, è finanziato da Meta insieme ad altri colossi delle telecomunicazioni come Orange, Saudi Telecom e China Mobile. 2Africa rappresenta una svolta cruciale per lo sviluppo delle connessioni digitali in Africa, un continente che sta assistendo a una rapida crescita della domanda di accesso a Internet.
Oltre a 2Africa, altri cavi sottomarini giocano un ruolo chiave nella rete globale. Il cavo SEA-ME-WE 3, che è operativo dal 1999, collega il Sud-Est asiatico, il Medio Oriente e l’Europa con una lunghezza di 39mila chilometri. Il Southern Cross, invece, operativo dal 2000, si estende per 30.500 chilometri e collega l’Australia e la Nuova Zelanda agli Stati Uniti attraverso l’Oceano Pacifico.
Le aziende tecnologiche come Meta e Alphabet, la casa madre di Google, investono massicciamente in questo settore strategico. Alphabet in particolare possiede o co-possiede circa trenta cavi sottomarini, dimostrando l’importanza di questi investimenti per garantire una connessione internet stabile e veloce a livello globale. I cavi sottomarini, sebbene spesso dimenticati, sono il vero cuore pulsante della connettività moderna, permettendo a miliardi di persone di accedere quotidianamente a internet e ai suoi innumerevoli servizi.