CINA. Arrestati quattro sacerdoti, appello alla Santa Sede

Ansa, 6 ago 11 –

In Cina quattro sacerdoti sono stati arrestati e sono tenuti in isolamento. Lo rende noto Asianews, che parla di un ”arresto-sequestro” e sottolinea come i fedeli della comunita’ cattolica sotterranea, non riconosciuta da Pechino, chiedano l’aiuto della Santa Sede per la loro liberazione. La vicenda si inquadra nei difficili rapporti tra Santa Sede e Cina, dove continuano ordinazioni di vescovi non riconosciuti dal Vaticano e dove agisce l’Associazione patriottica, l’organizzazione guidata dal Partito comunista che vuole edificare una Chiesa indipendente dal papa. E’ di pochi giorni fa la notizia della scomunica da parte della S.Sede di un vescovo ordinato senza mandato papale a Shantou. I quattro sacerdoti appartengono alla comunita’ sotterranea di Heze (Caozhou, Shandong) e sono stati presi dalla polizia e rinchiusi nella prigione della contea di Dongming, dove soffrono isolamento e denutrizione. L’arresto-sequestro – spiega Asianews – e’ avvenuto nella notte del 3 agosto in una casa di Luquan (contea di Dongming), dove i sacerdoti stavano tenendo un ritiro spirituale per altri religiosi. I poliziotti della pubblica sicurezza hanno scavalcato il muro della casa e sono entrati con la scusa di ”prendere alcuni ladri”. Invece hanno costretto i sacerdoti, che dormivano, ad andare con loro. Ora padre Wang Chengli, 48 anni, amministratore della diocesi di Heze; padre Zhao Wuji, sui 50 anni; padre Li Xianyang, 34; padre Sun Guichun, 38 sono rinchiusi in prigione. ”La polizia – scrive Asianews – rifiuta ogni visita per loro e non da’ loro da mangiare o da bere e li vuole costringere a firmare la loro adesione all’Associazione patriottica”. Fonti locali hanno riferito ad AsiaNews che i sacerdoti hanno rifiutato di firmare. Intanto personalita’ del governo stanno cercando di raccogliere materiale per accusare i preti di qualche crimine, corrompendo i fedeli o minacciandoli per metterli contro i sacerdoti. Alcuni fedeli della Chiesa hanno cercato di parlare con i poliziotti per concordare la liberazione dei quattro sacerdoti, ma senza successo. Essi sono venuti a sapere che i preti hanno subito lunghi interrogatori da parte della sicurezza nazionale, la pubblica sicurezza locale e da membri dell’Ufficio per gli affari religiosi.