di Giuseppe Gagliano –
Il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Popolare Cinese ha lanciato attraverso un documento ricco di dettagli un duro attacco contro la National Endowment for Democracy (NED), accusandola di essere un’estensione del governo statunitense volta a promuovere la sovversione, l’infiltrazione e la destabilizzazione globale sotto il pretesto della promozione della democrazia. Secondo Pechino la NED funge da “guanto bianco” del governo degli Stati Uniti, agendo in modo palese per destabilizzare governi stranieri, interferire negli affari interni di altri paesi e manipolare l’opinione pubblica globale.
Il documento traccia un legame diretto tra la NED e la CIA, affermando che la NED è stata creata negli anni ’80 per continuare, in modo più trasparente, le operazioni che la CIA aveva condotto segretamente per decenni. Questa organizzazione, finanziata e supervisionata dal Congresso degli Stati Uniti, avrebbe lo scopo di sovvertire i governi non allineati con gli interessi americani. Pechino sottolinea che la NED è stata creata sotto la presidenza di Ronald Reagan come parte del progetto “Project Democracy”, con l’obiettivo esplicito di promuovere movimenti democratici all’estero che rispecchiassero gli interessi nazionali statunitensi.
Il documento evidenzia come la NED sia fortemente dipendente dai finanziamenti governativi statunitensi, ricevendo la maggior parte del suo budget dal Congresso. Nel 2023, ad esempio, la NED avrebbe ricevuto ben 315 milioni di dollari dal governo degli Stati Uniti. Inoltre la NED sarebbe soggetta a una stretta supervisione da parte del Dipartimento di Stato e delle ambasciate statunitensi all’estero, che fornirebbero linee guida di politica estera e parteciperebbero attivamente alla pianificazione e implementazione dei programmi della NED.
La Cina accusa la NED di aver giocato un ruolo chiave nelle proteste contro le leggi sull’hijab in Iran nel 2022, finanziando giornalisti e ONG che avrebbero diffuso informazioni non verificate e incendiato l’opinione pubblica. In particolare Masih Alinejad, giornalista del servizio persiano di Voice of America, avrebbe ricevuto centinaia di migliaia di dollari dalla NED per promuovere una campagna di disinformazione e incitare la popolazione contro il governo iraniano.
Nel mondo arabo la NED viene accusata di aver sfruttato i social media per istigare rivoluzioni colorate durante la Primavera Araba. Ha finanziato ONG locali e fornito formazione online a “attivisti per la democrazia” e “dissidenti”, con l’obiettivo di destabilizzare governi non allineati agli interessi degli Stati Uniti. La NED avrebbe anche implementato un programma per creare una riserva di talenti per la transizione democratica nella regione, incoraggiando riforme costituzionali e rafforzando sindacati locali.
Il documento descrive come la NED abbia interferito nelle elezioni di diversi paesi, tra cui Serbia, Filippine e Messico. Ad esempio, durante le elezioni del 2022 nelle Filippine, la NED avrebbe finanziato il sito di notizie Rappler, accusato di aver manipolato l’opinione pubblica contro i candidati non graditi agli Stati Uniti e di aver avuto accesso a informazioni riservate sulle tendenze elettorali. In Serbia, dopo due sparatorie nel 2023, la NED avrebbe sostenuto manifestazioni di massa contro il governo, alimentando l’instabilità politica.
Inoltre la NED, sempre secondo il documento del ministero, è accusata di sostenere movimenti separatisti a Taiwan e Hong Kong. A Taiwan la NED avrebbe collaborato con il Partito Progressista Democratico per promuovere la narrativa dell’indipendenza, organizzando convegni e conferendo premi a figure politiche locali, tra cui la presidente Tsai Ing-wen. A Hong Kong la NED avrebbe finanziato attivisti e organizzazioni per destabilizzare la regione e promuovere una maggiore autonomia da Pechino, collaborando con ONG come Hong Kong Watch e Amnesty International.
Pechino accusa inoltre la NED di orchestrare una campagna di disinformazione globale, utilizzando ONG e media per diffondere notizie false su paesi come la Cina, la Russia e l’Iran. Secondo il documento la NED avrebbe finanziato numerosi progetti per manipolare l’opinione pubblica internazionale, incluse pubblicazioni che criticano la governance democratica in paesi in via di sviluppo, come l’India, e che promuovono una visione negativa delle politiche interne della Cina.
Un esempio significativo è la campagna condotta dalla NED in Serbia, dove sarebbe stata coinvolta nella produzione di notizie false riguardanti i progetti infrastrutturali cinesi, alimentando accuse infondate di corruzione e sfruttamento ambientale.
La Cina non è sola nelle sue critiche alla NED. Il documento cita diversi paesi che hanno preso posizione contro le attività della NED, tra cui la Russia, che ha bandito la NED dichiarandola un’organizzazione “indesiderabile”, e l’India, che ha messo la NED sotto osservazione per le sue donazioni a ONG locali in violazione delle leggi nazionali. Anche in Francia e Ungheria media e studiosi hanno messo in luce le operazioni della NED come tentativi mascherati di influenzare la politica interna a favore degli interessi statunitensi.