Cina. La nuova legge sulla guardia costiera preoccupa gli Usa e gli alleati del Sud-Est asiatico

di Alberto Galvi

Il Dipartimento di Stato Usa è preoccupato che la legge cinese sulla guardia costiera recentemente emanata possa intensificare le controversie marittime e essere invocata per far valere asserzioni arbitrarie.
Nel frattempo le navi da guerra statunitensi hanno effettuato operazioni di libera navigazione nel tentativo apparente di sfidare le rivendicazioni e le azioni cinesi nell’area. Il mese scorso gli Usa hanno avvertito Pechino di interrompere le intimidazioni verso Taiwan dopo che aerei da guerra cinesi sono volati nella zona di difesa aerea dell’isola e hanno simulato attacchi contro una vicina portaerei statunitense.
Il 22 gennaio il comitato permanente del Congresso nazionale del popolo di Pechino ha approvato una legge che consente espressamente alla guardia costiera cinese di usare la forza e di sparare su navi straniere che entrano illegalmente nelle sue acque. La legge è entrata in vigore il 1 febbraio scorso.
Inoltre la guardia costiera cinese potrà rivendicare la rimozione con la forza degli edifici costruiti da altri Paesi su territori da loro rivendicati. La posizione della Cina è che la nuova legge semplifica queste operazioni e che l’uso della forza è una pratica comune tra le altre nazioni, tra cui Giappone e Corea del Sud.
La nuova legge è però in contrasto con l’UNCLOS (United Nations Convention on the Law of the Sea), il quale afferma che uno Stato costiero può adottare le misure necessarie contro le navi straniere che attraversano le sue acque territoriali solamente se il loro passaggio non è pacifico.
La Cina ha controversie sulla sovranità marittima con il Giappone nel Mar Cinese Orientale e con diversi Paesi del Sud-Est asiatico nel Mar Cinese Meridionale. Le isole Senkaku, come le Takeshima, sono rivendicate sia da Pechino che da Tokyo, ma anche da Taipei.
Aree del Mar Cinese Meridionale sono invece contese tra gli altri da Filippine, Taiwan e Vietnam. Le Filippine hanno dichiarato il mese scorso di aver presentato una protesta diplomatica contro la nuova legge cinese.
Gli Usa hanno trattati di mutua difesa sia con il Giappone che con le Filippine e hanno effettuato regolari pattugliamenti navali nella regione per sfidare le ampie rivendicazioni marittime della Cina. Il presidente degli Usa Joe Biden ha riaffermato la precedente politica degli Usa secondo cui le isole Senkaku sono coperte dall’articolo 5 del trattato di sicurezza Usa-Giappone.