Cina. La nuova portaerei Fujian avrà aerei stealth

di Alessandro Pompei

La componente aerea imbarcata sulla portaerei Fujian sta gradualmente prendendo forma, facendo entrare la Cina dopo Stati Uniti e Gran Bretagna nell’olimpo delle nazioni con portaerei in grado di lanciare caccia stealth di quinta generazione.
Il primo marzo il South China Morning Post (SCMP) ha riportato[1] che la Cina potrebbe essere in fase di preparazione per dispiegare un nuovo caccia stealth o forse un drone stealth sulla sua portaerei Fujian, incrementando gradualmente le capacità di combattimento della sua terza portaerei nonché nave ammiraglia, varata il 17 giugno del 2022 ed attualmente in allestimento; quando diventerà operativa la Fujian sarà la prima portaerei cinese in grado di rivaleggiare per stazza e potenza con le grandi unità dell’US Navy oltre ad essere tra le prime portaerei CATOBAR al mondo a montare nuove catapulte elettromagnetiche (EMALS), le quali conferiscono diversi vantaggi logistici, tecnici ed operativi rispetto a quelle a vapore (AAG) di vecchia generazione e non da ultimo il risparmio energetico, la Fujian infatti a differenza delle sue omologhe americane non è una nave a propulsione nucleare.
SCMP menziona un video di reclutamento per la Marina dell’Esercito di Liberazione Popolare (PLA-N) che mostra un pilota mentre cammina verso due aerei sul ponte di una portaerei dopo che il suo superiore gli ha assegnato una nuova missione, la figura sfocata dei due aerei in secondo piano sullo sfondo, ricorda molto quella del caccia stealth Shenyang J-35, versione navalizzata del caccia Shenyang FC-31, l’analista dell’aviazione militare cinese Fu Qianshao ha però affermato che potrebbe trattarsi anche di un drone stealth.
L’articolo evidenzia che il J-35/FC-31 completerà il J-15, l’unico caccia attualmente basato sull’ammiraglia cinese e derivato del russo Sukhoi Su-33 (a sua volta una versione navalizzata del Sukhoi Su 27).
Inoltre, nell’articolo si fa notare che il J-35 sarà utilizzato per missioni di supriorità aerea grazie alle sue caratteristiche stealth, mentre il J-15 sarà limitato ad operazioni di attacco a terra e mare.
Tuttavia, lo stesso articolo evidenzia che sia il J-35 che la portaerei Fujian non sono ancora operativi, infatti mentre il programma J-35 è impegnato nei test a terra, per la portaerei Fujian sono previste le prove in mare entro la fine dell’anno.
Considerando la storia del design del J-35/FC-31, Aviacionline ha evidenziato in un articolo del gennaio 2023[2] che l’aereo è il prodotto della campagna di spionaggio condotta dalla Cina 12 anni fa, dalla quale i cinesi sarebbero riusciti a rubare diversi terabyte di informazioni riservate sui sistemi degli Stati Uniti, compresi i progetti e altre informazioni relative ai caccia stealth F-22 ed F- 35 entrambe di Lockheed Martin.
Nell’articolo si afferma che il J-35/FC-31 si basa su queste informazioni rubate e prende chiaramente spunto dal design del F-35, in effetti il nuovo velivolo Cinese è praticamente identico all’F35 salvo che per la presenza di 2 propulsori anziché uno, con una cabina monoblocco, un sistema di ricerca e inseguimento infrarosso (IRST), un sistema di puntamento elettro-ottico (EOTS), almeno all’apparenza largamente ispirate al velivolo americano.
Aviacionline nota che l’FC-31 della Cina ha un’autonomia stimata di 2.000 chilometri, un peso massimo al decollo di 28 tonnellate, un tetto operativo di 15 chilometri e una velocità massima di Mach 1,8 o 2.205 chilometri all’ora, se le analisi sono corrette le prestazioni risultano essere del tutto comparabili con l’F35A (in vero poco più veloce di quest’ultimo).
L’FC-31 ha un vano armi interno con una capacità di 2.268 chilogrammi per sei missili aria-aria o armamenti aria-superficie, con l’opzione di trasportare armi aggiuntive su sei piloni esterni.
Inoltre Aviacionline conferma che è in fase di sviluppo una versione navale dell’FC-31, denominata J-35 la quale sembra essere una versione più grande dell’FC-31, con una maggiore capacità di carburante, dotata dell’equipaggiamento necessario per le operazioni su portaerei, come un gancio di arresto di coda, ali ripiegabili e un carrello di atterraggio rinforzato, ma munita di una tecnologia stealth parimenti raffinata a quella dell’FC-31, che a detta degli autori potrebbe rivelarsi anche superiore a quella dell’F35.
In un articolo del novembre 2022[3] sempre Aviacionline scrisse anche in merito ad un nuovo drone avanzato cinese di tipo UCAV[4], che probabilmente verrà dispiegato a bordo della Fujian nei prossimi anni, nell’articolo si affermava che il drone FH-97A Loyal Wingman, è un velivolo stealth senza pilota guidato da intelligenza artificiale avanzata, il quale nei prossimi anni sarà dapprima messo in servizio con l’aeronautica cinese (PLAAF) in quanto progettato per integrarsi con il caccia stealth pesante J-20.
Aviacionline affermava che l’FH-97A ha un raggio d’azione di 1000 chilometri con un tempo di volo massimo di sei ore ed è progettato per essere fortemente orientato verso il combattimento aria- aria, nell’articolo viene posta molta enfasi sul fatto che ha un sistema di puntamento frontale EOTS e un vano armi interno per missili aria-aria a infrarossi.
In riferimento al drone FH-97A oltre ai ruoli aria-aria, l’articolo parlava anche delle capacità di svolgere missioni secondarie come la sorveglianza, ricognizione, soppressione delle difese aeree nemiche (SEAD), attacchi chirurgici con munizioni intelligenti e capacità di guerra elettronica, scendendo più nel dettaglio si apprende che del drone sono previste due versioni, l’FH-97 più orientato verso le operazioni al suolo e l’FH-97A più orientato verso le operazioni aria-aria.
L’articolo del 2022 affermava inoltre che erano in corso valutazioni per sviluppare una variante FH- 97A basata su portaerei con capacità di rifornimento in volo, probabilmente quando verrà dispiegato sulle portaerei potrà integrarsi anche con i J-35, sfruttando l’esperienza maturata nella PLAAF con il J-20 e con l’FC-31.
Questi sviluppi sottolineano l’importanza sempre crescente delle portaerei nella strategia navale complessiva della Cina, colmando la lacuna di capacità tra la “difesa dei mari vicini” e la “protezione dei mari lontani”.
Jennifer Rice ed Erik Robb notano in un articolo del febbraio 2021 per il Naval War College degli Stati Uniti.[5] che la strategia di difesa dei mari vicini della Cina, proposta per la prima volta negli anni ’80 dal comandante in capo della PLA-N, l’ammiraglio Liu Huaqing, s’incentra sulla di difesa della sovranità territoriale, i diritti e gli interessi marittimi cinesi e mira a vincere guerre localizzate “informatizzate” nel Mar Giallo, Mar Cinese Orientale, Mar Cinese Meridionale e all’interno della Prima Catena di Isole.
Tuttavia, gli autori notano nell’articolo i limiti della strategia di difesa dei mari vicini della Cina, affermando che essa mantiene la Cina confinata all’interno della Prima Catena di Isole, questa strategia a loro avviso deve essere rivista per far fronte al riposizionamento degli Stati Uniti in Asia, oltre a non essere più in linea con gli interessi economici globali in espansione della Cina.
Gli autori affermano che nel 2019 la Cina ha ampliato la sua strategia navale per includere la protezione dei mari lontani, notando che la crescente presenza globale della Cina, come la sua Via della Seta Marittima (MSR)[6], richiede una marina con capacità di proiezione di forza globale, inoltre notano che le attuali operazioni di China nei mari lontani si trovano nell’Oceano Indiano e nel Pacifico occidentale e che sta sviluppando nuovi concetti operativi per operare in quelle aree, suggeriscono inoltre che il dispiegamento della PLA-N in missioni nei mari lontani sia essenziale per mantenere l’immagine della Cina come grande potenza.
La Cina comprende il valore strategico delle portaerei e della loro potenza di fuoco nell’attuazione delle sue strategie navali, tuttavia, le ambizioni della Cina per le portaerei affrontano significativi sfide.
Come ha notato l’esperto di sicurezza marittima Edward Sing Yue Chan in un articolo del luglio 2022 per The China Story,[7] la PLA-N non ha esperienze di combattimento moderne rilevanti, con il suo ultimo impegno che risale allo scontro del 1988 sulla barriera corallina di Johnston contro il Vietnam, Chan nota anche che sebbene la PLA-N abbia superato la Marina degli Stati Uniti in termini di numero di navi, rimane indietro e ha bisogno di competere in termini di esperienza operativa, tecnologia e capacità, aggiungo a quanto evidenziato da E. S. Y. Chan che sebbene la Cina ha una flotta costituita essenzialmente da navi più piccole e meno potenti rispetto a quelle dell’US Navy, soprattutto per quanto riguarda le capacità tanto contro-costa quanto contro attacchi in profondità nell’entroterra, la Cina al momento ha molte fregate ma poche unità comparabili con i grandi incrociatori dell’US Navy.
Chan evidenzia le sfide geopolitiche della Cina, osservando che è bloccata da Giappone, Taiwan, Filippine, India e Stati Uniti dal proiettare il potere oltre i mari vicini e che le sue dispute territoriali nei mari dell’Est e del Sud della Cina fanno sì che gli stati regionali vedano il suo programma di modernizzazione navale come una minaccia, inoltre Chan afferma che la Cina deve superare ancora alcune sfide tecnologiche e operative per sviluppare una flotta moderna e potente.

Note
[1] https://www.scmp.com/news/china/military/article/3211979/does-chinese-navy-video-offer- glimpse-plas-new-stealth-fighter? utm_content=article&utm_medium=Social&utm_source=Facebook&fbclid=IwAR0zEOz1mEtt8K HmEPGxeC2qbOt6y76GbWx1BGMzfk5Ig3THdUNbHaHOQB8#Echobox=1677677964
[2] https://www.aviacionline.com/2023/01/new-images-of-the-j-35-chinas-future-carrier-borne- stealth-fighter-emerge/
[3] https://www.aviacionline.com/2022/11/airshow-china-2022-fh-97a-the-chinese-loyal-wingman- project/
[4] https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0016328721001579
[5] https://digital-commons.usnwc.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=1012&context=cmsi-maritime-
reports
[6] https://www.startmag.it/mondo/come-la-cina-punta-alla-vecchia-via-della-seta-marittima-con-il- myanmar/
[7] https://www.thechinastory.org/the-emerging-world-class-navy-how-china-acquired-its-first- aircraft-carrier/