Cina. La “patriottica” Carrie Lam Cheng nuovo governatore di Hong Kong

Notizie Geopolitiche

Dopo la riforma elettorale voluta dal Comitato permanente del Congresso del Popolo nazionale (Npc) secondo sono i “grandi elettori” a scegliere il responsabile dell’Esecutivo locale, però fra due o tre candidati ricavati da una rosa di nomi approvati da Pechino, ovvero “patriottici”, la 59enne Carrie Lam Cheng è divenuta la prima donna a ricoprire la carica di premier dell’ex colonia britannica.
A lei infatti sono andati i voti di più di 600 dei 1.194 grandi elettori, per cui è subentrata all’ex capo dell’esecutivo Leung Chun-ying; ha battuto i rivali (ma anche loro “patriottici”) John Tsang e Woo Kwok-hing.
Nella metropoli asiatica sono tuttavia riprese le proteste per la richiesta del suffragio universale, ed il giovane Joshua Wong, che è stato leader della protesta degli Ombrelli del 2014, ha dichiarato che “L’elezione di Carrie Lam a capo dell’esecutivo di Hong Kong è la prova che questa non è un’elezione ma è solo una selezione sotto il controllo del presidente Xi. E quando verrà il giorno dell’insediamento, il primo luglio, per noi verrà il momento di tornare a protestare contro il controllo su Hong Kong del presidente Xi e di Carrie Lam. Intanto andremo avanti con le nostre manifestazioni di disobbedienza civile per far capire alla gente e alla comunità internazionale le intromissioni che stiamo subendo da parte di Pechino. Da questo momento in poi il principio “Un paese, due sistemi” si è trasformato nel principio “Un paese, un sistema e mezzo”.
Divenuta colonia britannica dopo la Prima Guerra dell’Oppio (1839-1842), Hong Kong si espanse nel 1898 fino a comprendere il perimetro della penisola di Kowloon. In base ai trattati sarebbe rimasta britannica per 99 anni, com’è stato.
Amministrata come provincia speciale, è sede di uno dei principali centri finanziari internazionali. Conta 7 mln di abitanti.