Cina. Nuovo ricorso al Wto contro i dazi di Trump

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Con ieri sono entrati in vigore ulteriori dazi degli Usa su 110 miliardi di dollari di beni cinesi importati: si tratta di una parte dei 300 miliardi di merce già sovrattassata, che nella guerra commerciale in atto sta portando la Cina a nuovi contro-dazi. Mentre gli economisti Usa denunciano le ricadute negative delle misure di Donald Trump sull’economia del loro paese, a cominciare dai sussidi versati per sostenere i produttori di soia e di carne di maiale penalizzati dalle contromisure cinesi, il governo di Pechino ha messo in pratica il proposito, annunciato in più occasioni, di ricorrere al World Trade Organization (Wto) con un nuovo ricorso. Nella nota diffusa dal ministero del Commercio si legge infatti che la Cina “difenderà con fermezza i suoi diritti e interessi legittimi”, ovvero il sistema multilaterale del commercio e il regime liberale su cui esso si fonda.
L’interscambio dei due paesi nel 2018 era pari a 737 miliardi, seppure con lo sbilanciamento accusato da Trump, cioè importazioni negli Usa per 557,9 miliardi ed esportazioni in Cina 179,3 miliardi, ma è certo che la politica del capo della Casa Bianca sta sviluppando il paventato effetto collaterale sull’economia americana e non solo, se si pensa che la Germania produce negli Usa automobili, delle quali 230mila vengono da lì esportate in Cina, dove però oggi trovano dazi del 25%.