di Giuseppe Gagliano –
La Cina ha annunciato il completamento del primo motore Ramjet al mondo capace di operare sia in aria che sott’acqua. Questo avanzamento tecnologico rappresenta un salto in avanti per il settore della propulsione, specialmente per lo sviluppo di armi ipersoniche. Alimentato a boro, un metalloide ad alta densità energetica, il motore raggiunge un’efficienza del 90% e una velocità di scarico superiore a Mach 3. La peculiarità del progetto risiede nella capacità del motore di utilizzare aria o acqua come agenti ossidanti a seconda dell’ambiente operativo, adattandosi così a condizioni atmosferiche e subacquee. Questo risultato è stato ottenuto grazie a miglioramenti nella combustione del boro, storicamente ostacolata dalla formazione di strati di ossido che ne limitavano l’efficienza.
Il boro offre un contenuto energetico volumetrico e gravimetrico superiore rispetto ad altri combustibili, rendendolo ideale per applicazioni in dispositivi di propulsione avanzati come i motori Ramjet e Scramjet. La combustione a due stadi implementata dai ricercatori cinesi consente una maggiore efficienza e una combustione più completa del carburante. Durante i test, il motore ha dimostrato un impulso specifico di 4712 newton-secondi per chilogrammo, superiore di un terzo rispetto al motore a razzo Raptor di SpaceX. Questa efficienza lo rende particolarmente adatto a trasportare carichi significativi a velocità ipersoniche, contribuendo allo sviluppo di armi strategiche in grado di sfuggire ai sistemi di difesa convenzionali.
Dal punto di vista strategico, il motore Ramjet al boro rappresenta un’importante evoluzione nel panorama delle armi ipersoniche, fornendo alla Cina un vantaggio tecnologico significativo rispetto ai suoi rivali. La capacità del motore di operare sott’acqua e in aria apre scenari inediti per lo sviluppo di armi multiambiente, come missili capaci di viaggiare tra mezzi differenti senza soluzione di continuità. Questa flessibilità potrebbe rivoluzionare le tattiche militari, consentendo attacchi sorprendenti da piattaforme subacquee o aeree e riducendo la prevedibilità delle traiettorie missilistiche. L’uso del boro come combustibile rappresenta inoltre un fattore critico per l’autosufficienza energetica e la riduzione della dipendenza da risorse tradizionali.
L’introduzione di questa tecnologia potrebbe alimentare una nuova corsa agli armamenti, con altre potenze, come Stati Uniti e Russia, che potrebbero accelerare lo sviluppo di sistemi ipersonici e antimissilistici per mantenere l’equilibrio strategico. La capacità della Cina di integrare questo motore nei suoi arsenali navali e aerei potrebbe aumentare la pressione sui teatri operativi del Mar Cinese Meridionale e dello Stretto di Taiwan, rafforzando la sua posizione nelle dispute territoriali. A livello globale questa innovazione potrebbe indurre un cambiamento nelle dottrine di difesa, spingendo i paesi a investire in tecnologie avanzate per contrastare minacce ipersoniche sempre più sofisticate. La Cina potrebbe anche trarre vantaggio economico dalla commercializzazione di motori Ramjet avanzati per scopi civili o militari, rafforzando ulteriormente la sua posizione come leader tecnologico.