di Giuseppe Gagliano –
Un gruppo di ricercatori cinesi legati all’Esercito Popolare di Liberazione (PLA) ha riportato di aver sviluppato un modello di intelligenza artificiale derivato dal modello Llama di Meta per uso militare. Lo ha reso noto l’agenzia di stampa Reuters, e la cosa rappresenta un nuovo capitolo nella crescente competizione tecnologica tra Cina e Stati Uniti. Utilizzando una versione open-source di Llama, denominata “ChatBIT,” ricercatori cinesi, tra cui figure chiave dell’Accademia delle Scienze Militari (AMS) e dell’Istituto Nazionale di Innovazione per la Tecnologia della Difesa, hanno adattato il modello per applicazioni come raccolta ed elaborazione di intelligence militare e assistenza nelle decisioni operative.
Questo sviluppo solleva preoccupazioni in ambito geopolitico, poiché evidenzia un potenziale sfruttamento delle tecnologie occidentali per scopi militari cinesi. Meta, che ha reso il modello accessibile pubblicamente con restrizioni per applicazioni militari, ha denunciato l’uso da parte del PLA come non autorizzato, ma le limitate opzioni di enforcement mettono in luce la difficoltà nel controllare l’utilizzo di modelli open-source in contesti che sfuggono ai regolamenti di export statunitensi. L’incidente solleva questioni rilevanti per la sicurezza nazionale e la politica tecnologica statunitense.
Mentre Meta e altre aziende americane sostengono la necessità di mantenere un approccio aperto all’innovazione, altri osservatori, inclusi i legislatori americani e gli ambienti della sicurezza, manifestano perplessità riguardo alla possibilità che la Cina possa accelerare il suo sviluppo militare grazie a tecnologie occidentali aperte. Infatti, a fronte delle ingenti risorse che Pechino sta investendo per colmare il divario tecnologico con Washington, che include la costituzione di numerosi laboratori di ricerca sull’IA e la cooperazione tra i principali scienziati cinesi e statunitensi, il divario sembra destinato a ridursi. L’interesse cinese per l’IA militare non si limita all’open-source; la Cina ha recentemente sviluppato applicazioni in ambiti di guerra elettronica e sicurezza interna utilizzando modelli come Llama, impiegati per ottimizzare le decisioni operative e migliorare la simulazione di addestramento. Il Pentagono e altri apparati di difesa occidentali sono consapevoli delle potenziali implicazioni di tali sviluppi e continuano a monitorare da vicino i progressi cinesi. Il modello ChatBIT, pur avendo una base di dati limitata rispetto ai modelli di IA occidentali più avanzati, rappresenta comunque un segnale della determinazione cinese a sviluppare tecnologie dual-use capaci di colmare il divario con gli Stati Uniti entro il 2030, come previsto dalla strategia nazionale di sviluppo dell’intelligenza artificiale cinese.