Cooperazione Italia-Armenia: Alfano incontra Nalbandian

di Giuliano Bifolchi

ROMA. Si è svolto oggi l’incontro tra il ministro degli Esteri italiano Angelino Alfano e la controparte armena Edward Nalbandian, incentrato sulla cooperazione culturale ed economica e sul rafforzamento delle relazioni bilaterali tra le due parti.
Durante la conferenza stampa a seguito dell’incontro Alfano ha ribadito gli stretti legami esistenti tra Italia ed Armenia nel campo culturale e diplomatico ricordando sia l’ultima visita italiana effettuata a Erevan lo scorso anno dell’allora ministro degli Esteri Paolo Gentiloni nella quale era stato firmato un accordo per la creazione di un centro regionale per la conservazione del patrimonio storico, artistico e architettonico armeno, sia l’anniversario della celebrazione dei 25 anni di relazioni italo-armene avvenuta proprio questo anno.
Oltre al campo culturale e diplomatico, Alfano ha voluto sottolineare la necessità ed importanza di migliorare le relazioni sul piano economico e commerciale essendo lo Stato armeno un target dell’Italia perché collegato ad un mercato maggiore come quello dell’Unione Economica Euroasiatica e con prospettive future interessanti verso altri mercati come quello iraniano o quello dei paesi mediorientali.
Il ministro italiano ha auspicato che “da questa occasione nascano nuove opportunità di cooperazione economica, perché al momento ci sono tutte le condizioni per un salto di qualità”. Salto di qualità che vede l’attenzione italiana sui settori infrastrutture, servizi, turismo, energia e cultura definiti come quelli con le maggiori potenzialità.
Nalbandian, oltre ad evidenziare l’importanza della cooperazione italo-armena nel campo culturale e le radici storiche che legano i due paesi, ha voluto porre l’attenzione sulla cooperazione tra Erevan e l’Unione Europea definendola fondamentale e dichiarando di essere “ansioso di firmare questo autunno un accordo di partenariato per un dialogo politico ed una cooperazione attiva”.
Il ministro armeno ha espresso apprezzamento in merito alla posizione dell’Italia di supporto degli sforzi del Gruppo di Minsk per la risoluzione del conflitto del Nagorno-Karabakh, per il rispetto dei tre principi del diritto internazionale, ossia quello del non utilizzo della forza o della minaccia di uso della forza, dell’integrità territoriale e degli eguali diritti, e di autodeterminazione delle persone, nonché la creazione del meccanismo di indagine sulle violazioni del cessate il fuoco e sull’espansione della squadra del rappresentante personale del presidente in carica.
Entrambi i ministri hanno definito come un successo essenziale la prima sessione della Commissione Intergovernativa Armenia-Italia che si è tenuta sempre oggi e che potrebbe dare un nuovo input alla cooperazione tra i due paesi. Nel panorama della sicurezza internazionale, sia Alfano che Nalbandian hanno ricordato la partecipazione dell’Armenia insieme al contingente italiano nella operazione di peacekeeping in Libano sotto la guida delle Nazioni Unite (UNIFIL).
Il meeting tra i due ministri è stato il preambolo di una giornata all’insegna della cooperazione italo-armena che ha visto l’organizzazione presso la Farnesina della Country Presentation “New opportunities, ancient routes: Armenia as a gateway to Eurasian and Iranian markeg” alla quale hanno partecipato, come ricordato dallo stesso Alfano durante la conferenza stampa, circa 250 operatori economici e che ha visto la firma del Memorandum of Understanding (MoU) tra l’Agenzia ICE per la promozione all’estero e la Development Foundation of Armenia (DFA) alla presenza del sottosegretario al ministero degli affari esteri Benedetto Della Vedova e del ministro degli esteri armeno Nalbandian.
La visita di Nalbandian si è poi conclusa presso la Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale (SIOI) dove ha tenuto una lectio magistralis dal titolo “La politica estera dell’Armenia” alla presenza degli studenti e della stampa seguita poi da un dibattito incentrato principalmente sul conflitto del Nagorno-Karabakh e sulle possibili dinamiche future per favorire il processo di pace.