Corea del Nord. Per l’intelligence sudcoreana Kim sarebbe in coma. I poteri sarebbero passati alla sorella

di Guido Keller

Rifacendosi a fonti dell’intelligence, i media sudcoreani hanno riportato oggi che il leader della Corea del Nord, Kim Jong-un, sarebbe in coma, per cui sarebbe in atto un incarico transitorio alla sorella 32enne Kim Yo-jong in quanto verrebbe paventato “un vuoto di poteri”.
Va detto che non è la prima volta che dalla Corea del Sud arrivano voci sulla sorte del presidente nordcoreano, tra le ultime che era deceduto per via di presunti problemi cardiocircolatori e che era stato colpito dal coronavirus, ma poi le puntuali apparizioni di Kim hanno smentito ogni cosa.
Non è tuttavia possibile promuovere come attendibili le immagini televisive di giovedì scorso in cui il leader era stato ripreso mente stava per presiedere una riunione di governo, in quanto potrebbero essere state registrate in ogni momento.
Stando a quanto hanno riferito i servizi segreti di Seul, Kim Yo-jong avrebbe ora pieni poteri essendo divenuta “la numero due del partito”, mentre sarebbero fuori dai giochi il fratello maggiore Kim Jong-chul, il quale aveva tentato di entrare in Giappone con un passaporto falso, e la sorella Kim Sul-song. Un quarto fratello, Kim Jong-nam, è stato ucciso nel 2017 all’aeroporto di Kuala Lampur, probabilmente avvelenato per via di presunte collaborazioni con la Cia.
Il passaggio di poteri, sempre che la notizia trovi conferma, arriverebbe in un momento delicatissimo per la Corea del Nord, il paese di 26 milioni di abitanti più militarizzato e impenetrabile del mondo: dopo il sesto test nucleare, risoltosi in un malcelato disastro per i danni provocati dall’ordigno potente 5 volte quello di Nagasaki, Kim ed il presidente Usa Donald Trump hanno intesso trattative per giungere alla pace, mai conclusesi per lo scoglio della denuclearizzazione che per gli Usa avrebbe dovuto riguardare solo la Corea del Nord mentre per Pyongyang avrebbe dovuto interessare l’intera penisola.
Bisogna tenere presente che i due paesi sono ancora ufficialmente in guerra. Infatti non è mai stata firmata la pace dal conflitto 1950 – 1953, ed allora era stato sottoscritto semplicemente un armistizio tra le forze Onu a guida Usa (in rappresentanza della Corea del Sud), la Cina e la Corea del Nord. Nel coprso delle trattative Kim avrebbe acconsentito a che rimanessero nel sud i 33mila militari statunitensi, ma non gli armamenti nucleari piazzati lì dagli Usa.