Costa d’Avorio. Ouattara grazia il suo predecessore Gbagbo in vista delle elezioni del 2025

di Alberto Galvi

Il presidente della Costa d’Avorio Alassane Ouattara ha graziato il suo predecessore, Laurent Gbagbo, in vista delle elezioni previste per il 2025. Il presidente ha chiesto che i conti bancari di Gbagbo venissero sbloccati e che gli fosse pagata la rendita vitalizia. Ouattara ha anche firmato un decreto per il rilascio condizionale di due dei più stretti collaboratori di Gbagbo, entrambi condannati per il loro ruolo nei disordini post-elettorali.
Gbagbo, presidente per un decennio, è tornato in Costa d’Avorio lo scorso anno dopo essere stato assolto dalla CPT (Corte penale Internazionale) dell’Aia dall’accusa di crimini di guerra. Nel 2018 un tribunale ivoriano ha comminato a Gbagbo una condanna di 20 anni di reclusione in contumacia per il saccheggio della BCEAO (Banca Centrale degli Stati dell’Africa Occidentale). Gbagbo è tornato dall’esilio nel 2021 e ha lanciato un nuovo partito politico, ma da allora ha mantenuto un basso profilo.
Dal suo ritorno nel paese non c’era stato alcun tentativo di incarcerarlo sulla base della condanna del 2018. La decisione di Ouattara di concedere la grazia segue un raro incontro lo scorso luglio tra lui, Gbagbo e l’ex presidente Henri Konan Bédié.
Gbagbo ha governato il paese africano dal 2000 fino alla sua sconfitta elettorale con Ouattara nel 2010. Le tensioni sono arrivate al culmine dopo le elezioni del 2010: Gbagbo aveva rifiutato di ammettere la sconfitta, portando a una breve guerra civile che comportato la morte di circa 3mila persone prima che le forze ribelli allineate con Ouattara si abbattessero nella capitale Abidjan.
Ouattara ha ottenuto una relativa stabilità durante il suo decennio al potere, ma dozzine di persone sono state uccise negli scontri scoppiati intorno alle elezioni del 2020, quando si è candidato per un terzo mandato, definito incostituzionale da Gbagbo e da Bédié.
Il presidente Ouattara non ha ancora detto se intende candidarsi per un quarto mandato nel 2025, ma ha detto che vorrebbe dimettersi se i due rivali si impegnassero a ritirarsi dalla politica. Con l’obiettivo di consentire lo svolgimento delle elezioni locali nel 2023 e delle prossime elezioni presidenziali del 2025, è attualmente in corso un dialogo tra governo, partiti e organizzazioni della società civile.