di Enrico Oliari –
Il ministro della Giustizia di Cuba, Óscar Manuel Silvera Martínez, ha respinto le accuse di intervento statale diretto nella Massoneria. Il caso, ripreso dal nostro giornale due giorni fa, riguarda la leadership della Massoneria cubana, ovvero la sostituzione da parte dell’assemblea della Gran Loggia del Gran maestro ad interim Mayker Filema Duarte con il Gran maestro aggiunto Juan Alberto Kessell Linares. Filema Duarte era stato scelto come Gran maestro ad interim nel maggio 2024, dopo che il predecessore Urquía Carreño era finito nell’occhio del ciclone per la sparizione di 19mila dollari dal suo ufficio situato all’11mo piano della Casa massonica, cosa che ne aveva decretato l’espulsione.
Filema Duarte aveva tuttavia, secondo i numerosi massoni che hanno in questi giorni manifestato sotto la sede centrale della massoneria, annullato le elezioni di marzo per prorogare il suo incarico, e soprattutto si era rifiutato di farsi da parte incassando il sostegno aperto della viceministra della Giustizia Lilia María Hernández, da qui le accuse di interferenza diretta dello Stato con tanto di minacce di congelamento dei conti della Massoneria e della perdita dello status di libera associazione.
A seguito di ulteriori proteste è intervenuto oggi il ministro Silvera Martinez per ribadire il quadro giuridico che regola le associazioni, sottolineando che “La Legge 54 del 1985 dà al Ministero della Giustizia un ruolo primario nel processo di costituzione e controllo delle forme associative”, ovvero “spettano al ministero il controllo dell’applicazione e del rispetto della legge sulle associazioni”, “ben 2.261 oggi a Cuba”.
Ha tuttavia notato che “La Massoneria ha una legislazione ampia, che copre tutti gli aspetti della vita della fratellanza, con specifici meccanismi finalizzati alla risoluzione delle situazioni che possono manifestarsi”. Per cui il caso di oggi “risponde a un problema interno, che deve essere affrontato e risolto secondo le regole interne alla Massoneria”.
Il ministro ha spiegato che si sono tenuti incontri con il ministero promossi dalla vice ministra Lilia María Hernández, ma “solo per favorire un momento di chiarezza”. “E’ assolutamente falsa – ha insistito – l’accusa di interferenza o di favoritismo da parte del ministero della Giustizia, ed è malizioso attribuire a qualsiasi altro apparato governativo interferenze nella Massoneria cubana”.












