Dopo l’attentato a Damasco ACS si attiva per fornire aiuti d’emergenza

A seguito del tragico attentato suicida che il 22 giugno ha colpito la chiesa greco-ortodossa di Sant’Elia, nel quartiere di Dwelah a Damasco (Siria), provocando decine di morti e feriti tra i fedeli, Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) ha attivato una raccolta fondi per fornire aiuti di emergenza. Secondo le autorità siriane, l’attentatore era affiliato al gruppo terroristico Daesh (ISIS).
ACS è attualmente impegnata nella realizzazione di numerosi progetti in Siria a sostegno delle comunità cristiane di diverse confessioni, tra cui la Chiesa greco-ortodossa di Antiochia, offrendo assistenza pastorale, umanitaria e interventi di emergenza. Le donazioni raccolte contribuiranno a sostenere la presenza cristiana nel Paese ed a garantire un aiuto concreto alle comunità più colpite.
Il Patriarcato greco-ortodosso di Antiochia e di tutto l’Oriente, partner storico di ACS, riceve da anni il sostegno della Fondazione per la ricostruzione dei luoghi di culto e le attività pastorali.
ACS rivolge un appello alle autorità competenti affinché intensifichino gli sforzi per proteggere tutte le comunità religiose in Siria. La Fondazione si unisce inoltre all’appello urgente di Sua Beatitudine il Patriarca Giovanni X, che chiede la tutela dei luoghi sacri e la cessazione di ogni forma di violenza.